E'
di oggi la marcia indietro del governo sulla nebulosa questione che ha
coinvolto gli insegnanti e le loro retribuzioni, confermata in mattinata dal
cinguettio del presidente del Consiglio Enrico Letta su twitter e dalle
dichiarazioni di soddisfazione da parte del ministro dell'Istruzione Maria
Chiara Carrozza. Fortunatamente
i professori non vedranno più i loro stipendi soggetti ad una decurtazione di
150 euro derivante dal blocco degli scatti, come stabilito appena due giorni fa
dal Ministero dell'Economia.
Questa
imprevista decisione, poi corretta,
aveva infatti alimentato un dissenso diffuso, proveniente da ogni parte
politica: dal ministro dell'Interno Angelino Alfano che ha parlato di
masochismo; da parte del Governo; fino alle dichiarazioni del leader di
Sinistra Ecologia e Liberta Nichi Vendola: "una intollerabile umiliazione
subita dagli insegnanti che già patiscono i disastri delle precedenti riforme
Moratti e Gelmini". Pare
che a monte di questo non irrilevante errore ci sia un pasticcio burocratico da
parte del Ministero dell'Istruzione che non avrebbe provveduto a formulare
diverse istruzioni a riguardo nonostante l'avviso da parte del Ministero
dell'Economia, risalente al 9 dicembre , che avrebbe proceduto al calcolo e al
recupero delle somme del mese di dicembre relative agli scatti.
Detto
questo, è opportuno riflettere sul retroscena che questa poco nobile vicenda ha
lasciato. Sia chiaro che chi vi scrive è assolutamente d'accordo sull'idea che
venga introdotto un sano criterio di merito nella scuola pubblica, magari
tramite un meccanismo di valutazione da parte degli studenti che potranno in
questo modo premiare gli insegnanti più capaci e meritevoli, oltre ai giá
presenti concorsi pubblici. Non è raro infatti imbattersi in "horror
stories" di alcuni professori dal più che discutibile rendimento, occupati
in un settore pubblico che non meriterebbe certe cadute di stile.
È
però altrettanto vero che un governo, indipendentemente dal proprio
orientamento politico, che decide di partire dalla scuola e dalla ricerca per
effettuare tagli che permettano di fare cassa, molto probabilmente non ha
capito in che modo si può garantire un futuro a questo già tanto sofferente
paese
Nicolò
Guicciardi
Se Saccomanni a mio parere si permette di far sparire il superbolllo per le auto di lusso e recuperare 150 euro dagli insegnanti,o spero per lui che fosse ubriaco marcio.o se ne deduce che 1- Di economia non capisce una beneamata... Come dice Montalbano 2- Lo fa apposta... Ci si chiede poi perchè si voti Grillo,perchè ci siano i Forconi eccetera. Saccomanni è anche quello che aumenta i pedaggi autostradali,esempio di aumento che si ripercuoterà su un po' di tutto dato che le merci in Italia viaggiano spesso e volentieri via gomma,spesso e volentieri via autostrade. Come (anche se meno "diretto") aumentare la benzina. Così al Super pago IO questo surplus ai pedaggi. E non una,ma la stragrande maggioranza delle volte in cui si acquista un prodotto. Spero,per l'Italia e per il mio futuro che questo governo cada,quanto prima.
RispondiElimina