Durante
il messaggio di fine anno il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non
ha alla fine rassegnato le dimissioni paventate dal quirinalista Maurizio Breda
, ma ha solo ribadito il breve termine del suo secondo incarico. In questo
modo, dicendo che concluderà il mandato una volta realizzate le annose riforme
istituzionali, si continua a cozzare pericolosamente con la legittimità
costituzionale che prevede il settennato per la più alta carica dello Stato.
L’appello
di Napoliano è stato immediatamente accolto dal segretario del PD Matteo Renzi
che ha riacceso il confronto con i parlamentari pentastellati, dopo il primo
botta e risposta riguardante la restituzione dei rimborsi elettorali dei
democratici. Il
sindaco di Firenze ha lanciato infatti proprio ieri un altro assist al
Movimento 5 Stelle, mettendo sul piatto la riforma del Senato e la modifica
della legge elettorale. Su questa ha proposto tre possibilità : modello dei
sindaci, sistema spagnolo con annesso premio di maggioranza o Mattarellum con
premio di maggioranza al posto del recupero di stampo proporzionale.Grillo,
assieme al professor Becchi, simpatizzante del Movimento del comico genovese,
ha però respinto questo invito alla collaborazione, invitando ancora Renzi e il
suo partito a "restituire il maltolto ai cittadini italiani".
Sia
chiaro, ciò che i 5 Stelle chiedono al Partito Democratico è senza dubbio
sacrosanto, visto l'esito a maggioranza bulgara del referendum datato 1993
inerente alla questione del finanziamento pubblico ai partiti. Si tratta di
avere un minimo di rispetto verso i cittadini che all'epoca decisero in tale
maniera.
È
però altrettanto importante ricordare a Grillo quanto fondamentale sia una
riforma elettorale che possa, oltre a garantire stabilità governativa, dare
modo ai cittadini di eleggere rappresentanti che siano intenzionati a
realizzare riforme che si badi, non hanno in nessun modo un colore politico, ma
solamente quello del buon esempio. Cosa che fino a questo momento, anche grazie
alle peculiarità del Porcellum e ad alcune correnti presenti nel PD e non solo,
è sempre stata impedita.
L'invito
ai parlamentari pentastellati è quindi di mettere da parte, per una volta, il
loro stile barricadero e oppositore verso qualsiasi questione che sembri
provenire dalla cosiddetta "vecchia politica". Tale comportamento è
in molti casi utile al miglioramento di una democrazia in debito d'ossigeno, ma
è spesso anche poco costruttivo. E’ bene accogliere per questa volta la proposta
di Renzi per dare finalmente, il 14 gennaio in commissione Affari
Costituzionali, una svolta che potrebbe seriamente dare un taglio netto al non
certo esemplare passato politico del bel paese.
Nicolò
Guicciardi
Nessun commento:
Posta un commento