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2 gennaio 2014

Dai Beppe , comincia da qui!

Durante il messaggio di fine anno il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano non ha alla fine rassegnato le dimissioni paventate dal quirinalista Maurizio Breda , ma ha solo ribadito il breve termine del suo secondo incarico. In questo modo, dicendo che concluderà il mandato una volta realizzate le annose riforme istituzionali, si continua a cozzare pericolosamente con la legittimità costituzionale che prevede il settennato per la più alta carica dello Stato.

L’appello di Napoliano è stato immediatamente accolto dal segretario del PD Matteo Renzi che ha riacceso il confronto con i parlamentari pentastellati, dopo il primo botta e risposta riguardante la restituzione dei rimborsi elettorali dei democratici. Il sindaco di Firenze ha lanciato infatti proprio ieri un altro assist al Movimento 5 Stelle, mettendo sul piatto la riforma del Senato e la modifica della legge elettorale. Su questa ha proposto tre possibilità : modello dei sindaci, sistema spagnolo con annesso premio di maggioranza o Mattarellum con premio di maggioranza al posto del recupero di stampo proporzionale.Grillo, assieme al professor Becchi, simpatizzante del Movimento del comico genovese, ha però respinto questo invito alla collaborazione, invitando ancora Renzi e il suo partito a "restituire il maltolto ai cittadini italiani". 

Sia chiaro, ciò che i 5 Stelle chiedono al Partito Democratico è senza dubbio sacrosanto, visto l'esito a maggioranza bulgara del referendum datato 1993 inerente alla questione del finanziamento pubblico ai partiti. Si tratta di avere un minimo di rispetto verso i cittadini che all'epoca decisero in tale maniera.
È però altrettanto importante ricordare a Grillo quanto fondamentale sia una riforma elettorale che possa, oltre a garantire stabilità governativa, dare modo ai cittadini di eleggere rappresentanti che siano intenzionati a realizzare riforme che si badi, non hanno in nessun modo un colore politico, ma solamente quello del buon esempio. Cosa che fino a questo momento, anche grazie alle peculiarità del Porcellum e ad alcune correnti presenti nel PD e non solo, è sempre stata impedita.

L'invito ai parlamentari pentastellati è quindi di mettere da parte, per una volta, il loro stile barricadero e oppositore verso qualsiasi questione che sembri provenire dalla cosiddetta "vecchia politica". Tale comportamento è in molti casi utile al miglioramento di una democrazia in debito d'ossigeno, ma è spesso anche poco costruttivo. E’ bene accogliere per questa volta la proposta di Renzi per dare finalmente, il 14 gennaio in commissione Affari Costituzionali, una svolta che potrebbe seriamente dare un taglio netto al non certo esemplare passato politico del bel paese.


Nicolò Guicciardi

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