
Infatti, dopo i casi che hanno coinvolto
il ministro dell'Interno Angelino Alfano riguardo all'affaire Shalabayeva e il
ministro della Giustizia Annamaria Cancellieri sulle telefonate alla famiglia
Ligresti, ieri è scoppiata un'ulteriore bufera sul ministro delle Politiche
Agricole Nunzia De Girolamo dovuta alla concessione di onerosi appalti del 118
alla ASL di Benevento.
Chiaramente si auspica che la giustizia
faccia il suo corso e che possa smentire od eventualmente confermare tali
sospetti verso il ministro in forza al Nuovo Centrodestra. Ora, pare doveroso fare qualche
riflessione su come dovrebbe essere interpretata nel modo più corretto
possibile la parola "giustizia". Come facilmente ipotizzabile, visto il
trend degli atteggiamenti tenuti dai ministri fino ad ora coinvolti in scandali
o incidenti diplomatici, anche il ministro De Girolamo non ha nemmeno
lontanamente pensato alle dimissioni immediatamente successive al non certo esemplare
accaduto, comunicando che riferirà in parlamento della sua totale estraneità ai
fatti.
Qui risuona inevitabilmente il solito
refrain che recita:" in un paese normale il ministro si sarebbe dimesso in
fretta e furia!", ed effettivamente cosi dovrebbe essere. Basti pensare
all'iter che avviene in paesi leggermente più a nord del nostro e non solo.
Certo, un ventennio apertosi con
Tangentopoli e conclusosi con una decadenza al Senato è inevitabilmente
difficile da metabolizzare. Sono infatti stati messi ripetutamente in evidenza, atteggiamenti per cui deve essere sempre un'aula parlamentare a
decidere delle sorti dei travolti negli scandali (Cancellieri e Berlusconi, ndr),
e mai i diretti interessati a fare un passo indietro di loro spontanea volontà.
Tutto ciò fa però latitare il cosiddetto "buon esempio" citato da
Oscar Farinetti alla Leopolda, che genera senza alcun dubbio rilevanti
ripercussioni sui comportamenti della società. Viene da pensare quindi che "i politici
sono lo specchio del paese, che coi loro atteggiamenti scorretti hanno
contribuito a plasmare".
Se si andrà quindi ad un voto di possibile sfiducia a Nunzia De Girolamo , questo sarà il primo esame che Renzi dovrà sostenere, riguardo ad una "questione morale" che qualcuno in passato richiamava.
Nicolò Guicciardi
Nessun commento:
Posta un commento