La prima volta che ebbi modo di
parlare con Frederic fu lo scorso febbraio, in occasione di un aperitivo
informale organizzato da alcuni membri lombardi del gruppo Giovani per Fare
presso la storica Trattoria Toscana di Milano. A dire il vero, essendo
uscito tardi dall'ufficio, riuscii a malapena a fare una breve apparizione
all'appuntamento, limitandomi a presentarmi al gruppo per poi congedarmi
immediatamente.
Frederic disse che sarebbe venuto
con me e così, dopo aver salutato i presenti, si diresse con me e con Elvis
verso l'esterno del locale. Elvis, razza labrador retriever, pelo nero, sguardo
vigile, è il fedele ed inseparabile compagno di Frederic, che da 9 anni lo
accompagna instancabilmente in tutte le sue avventure.
Ricordo che pioveva a dirotto sul
pavè di Corso di Porta di Ticinese e che, in quel momento, stavo pensando che
il metodo più conveniente per raggiungere Porta Garibaldi mettendomi al riparo
dalla pioggia, fosse prendere un tram per Porta Genova per poi, da lì, fare il
resto della tratta sfruttando la metropolitana.
"Verso dove vai?" gli
chiesi.
"Verso il Duomo."
rispose secco.
La direzione era quella opposta
alla mia, ma pensai che avrei potuto deviare il percorso e camminare per
qualche centinaia di metri con lui,
svoltando verso Sant'Ambrogio prima di imboccare via Torino.
"Andiamo dalla stessa
parte." Conclusi.
Durante quella passeggiata,
durata poco più di cinque minuti, procedendo lentamente affiancati dalle
magnifiche Colonne di San Lorenzo, ricevetti una inestimabile lezione di vita.
Dopo qualche imbarazzato scambio di battute sulle condizioni atmosferiche
avverse, Frederic sfruttò una circostanza che ci accomuna, vale a dire il fatto
di essere entrambi giuristi, per raccontarmi brevemente la sua storia.
"Non so se conosci il caso Gebhard. Ecco, l'avvocato Gebhard è mio
padre."
"Ma certo!" Nonostante,
in effetti, il suo cognome non mi suonasse totalmente estraneo, fino ad allora
non ero riuscito a mettere a fuoco il motivo di tale vaga familiarità:
qualsiasi studente della facoltà di giurisprudenza che abbia affrontato in modo
serio l'esame di "Diritto dell'Unione europea", ricorderà senz'altro
che la normativa italiana di recepimento della direttiva 77/249/CEE in
materia di libera circolazione dei servizi tra gli Stati membri, di cui
alla l. 9.2.1982, n. 31, ha impegnato la Corte di Giustizia europea nella nota
sentenza Gebhard: la controversia traeva origine dalla vicenda dell’avv.
Gebhard, nazionalità tedesca, il quale, dopo aver lavorato per un certo periodo
di tempo all’interno di uno studio legale di Milano, decideva di aprire un
proprio studio presso il quale collaboravano anche professionisti italiani.
Dopo qualche tempo, Gebhard veniva sottoposto ad un procedimento disciplinare
avviato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano per violazione
dell’art. 2, 2° c., l. n. 31/1982 che stabiliva che l’avvocato straniero che
intendeva prestare servizi in Italia non poteva stabilire nel territorio della
Repubblica né uno studio né una sede principale o secondaria.
La Corte di Giustizie europea,
pronunciandosi in ultima istanza sul caso, diede ragione all’avv. Gebhard,
rilevando l’incompatibilità della disciplina summenzionata con quanto disposto
dalla direttiva 77/249/CEE, in quanto il divieto di aprire un proprio studio
configgeva con la possibilità per il cittadino comunitario di prestare
liberamente i propri servizi all’interno dell’Unione europea.
Gli chiesi allora se anch'egli,
come il sottoscritto, aveva terminato gli studi e stava accingendosi alla
professione, percorrendo il faticoso cammino della pratica forense. Sospirò.
"Purtroppo, il mio percorso di studi, che ora è ripreso e che sto portando
avanti, compatibilmente con i miei innumerevoli impegni, ha subito una brusca
interruzione poco dopo il mio ventesimo compleanno, quando persi la vista a
causa del diabete. Inizialmente, questa disgrazia ha rappresentato un ostacolo
ai miei progetti ma, ben presto, mi sono rimesso in carreggiata e sono ancora
più carico di prima. Diversamente da te, tuttavia, non credo di voler
intraprendere la professione, vorrei, invece, portare avanti la battaglia di
mio padre per un'Europa più unita scendendo direttamente in campo, in
politica."
Il tono estremamente pacato, e
tuttavia assolutamente fermo, convinto, deciso, con il quale aveva appena
espresso le sue volontà, lasciava trapelare una determinazione disarmante.
Provai per un istante ad immedesimarmi in lui, a ripercorrere mentalmente le
sofferenze e le avversità che aveva dovuto patire, cercando di immaginare il
coraggio e la forza d'animo che gli erano state necessarie per uscirne
vittorioso, ma si rivelò uno sforzo superiore alla mia capacità di
immaginazione.
Dunque, lo salutai e me ne andai
per la mia strada con una disposizione d'animo nuova, contagiato da tutta
quella forza interiore, pieno di energia, sprezzante della pioggia fastidiosa e
del vento nemico che soffiava contro il mio piccolo ombrello, quasi non fossi
reduce da una interminabile giornata di lavoro.
In occasione del Congresso
Nazionale di Fare - Per Fermare il Declino, tenutosi a Firenze il 9
marzo 2014, Frederic è stato eletto membro della Direzione Nazionale del
partito, con un vasto consenso. Il Congresso è stata la sede in cui si è
cristallizzata formalmente la decisione del nostro partito di partecipare alla
competizione elettorale in vista delle europee del 25 maggio e ho pensato che
sarebbe stato senz'altro di buon auspicio portare nell'organo direttivo un
giovane, dotato di una forza di volontà così straordinaria, e che serbasse
nell'animo il sogno di lottare per un'Europa più forte e più coesa.
È presto giunto, dunque, il
momento in cui Fare - Per fermare il declino, schieratosi, assieme ad altri
partiti di stampo liberaldemocratico, nella coalizione ALDE, guidata dal
fiammingo Guy Verhofstadt, ha deciso di indire le primarie per proporre
i suoi candidati nella lista Scelta Europea. Il metodo iperdemocratico
attraverso il quale è stata regolamentata la partecipazione alle primarie
permetteva a chiunque fosse dotato di buona volontà e di un buon curriculum di
candidarsi. L'unica limitazione, di natura soggettiva, era costituita dalla
precisazione che ciascun candidato avrebbe dovuto provvedere personalmente al
finanziamento della campagna elettorale, essendo le casse del partito
tutt'altro che in esubero.
Scendere in campo in prima
persona, lottare per un'Europa più unita, fronteggiare il sentimento nazionale
di sfiducia nei confronti dell'Unione e della moneta unica, opporsi al proliferare
dei politici e dei nuovi sedicenti economisti che proclamavano l'uscita
dall'euro come soluzione della nostra crisi... di fronte a questo scenario,
memore delle parole che Frederic mi aveva rivolto durante il nostro primo
incontro, ero consapevole del fatto che non avrebbe resistito standosene a
guardare o limitandosi a coordinare le attività del partito dalla Direzione
Nazionale.
Ed infatti, dopo qualche
incertezza, legata essenzialmente alle difficoltà connesse alla necessità di
autofinanziarsi la campagna elettorale, Frederic ha annunciato la sua
partecipazione alle primarie europee di Fare - Per Fermare il Declino, in
qualità di candidato per la circoscrizione Nord-Ovest.
Il 4 aprile 2014, dopo tre giorni
di votazione, i risultati non hanno lasciato spazio alle interpretazioni:
Frederic Gebhard era il candidato della circoscrizione Nord-Ovest con il
maggior numero di voti (737), con un distacco netto rispetto ai restanti
partecipanti (me compreso).
Frederic Gebhard, classe 1980,
nato a Stoccarda, padre austro-tedesco, madre italiana, con il suo sangue
mitteleuropeo incarna al meglio lo spirito di Scelta Europea: crede in
un'Europa federale, meritocratica, orientata verso l'armonizzazione economica,
oltre che monetaria, tesa verso l'integrazione culturale e politica, oltre che
legislativa; Frederic Gebhard crede in uno spazio comune in cui tutti i
membri possano davvero sviluppare un percorso di crescita che consenta ad una nuova
Europa, libera e forte, di affacciarsi al mondo ed al mercato con una nuova
dignità.
Utopia? Frederic, citando
Mandela, risponderebbe: "Un vincitore è semplicemente un sognatore che
non si è mai arreso."
David Mascarello