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22 aprile 2014

Metodo scientifico all'Italiana

È stato presentato oggi alla Camera dei Deputati il risultato di una ricerca , promossa senza alcun contributo pubblico dall'Associazione Luca Coscioni, riguardante l'indice di libertà di ricerca scientifica in 42 paesi del mondo presi in considerazione.
Per fare chiarezza, questo indice prende in esame quattro ambiti fondamentali di ricerca, quali aborto,
fine vita , riproduzione assistita e cellule staminali embrionali.
L'Italia , che per l'ennesima volta si presenta come un'anomalia tra i paesi sviluppati, ha profondamente deluso le aspettative piazzandosi miseramente al 35esimo posto per libertà di ricerca scientifica, profondamente distanziata da Francia (17esima) e addirittura Grecia (sesto posto).
Come prima riflessione su questo deludente risultato, viene da considerare innanzitutto i quattro ambiti scientifici oggetto di analisi. Sia chiaro che chi vi scrive non vuole in alcun modo "anticlericalizzare" questo articolo, ma si può asserire con ogni probabilità che non è un caso che paesi scientificamente avanzati a profonda tradizione cattolica e in cui la chiesa cattolica ha una rilevante influenza come l'Italia (e anche l'Austria, ndr), esista una correlazione con la scarsa libertà di ricerca su tematiche come aborto, fecondazione assistita, cellule staminali embrionali e fine vita.
La seconda e ultima considerazione che è opportuno fare riguarda l'ulteriore correlazione tra libertà scientifica e funzionamento della fase decisionale propria dei regimi democratici. Dai dati, si ritiene pressoché fondamentale sviluppare, intensificare e mettere più spesso in pratica il metodo scientifico, poiché solo attraverso questo si riuscirà a prendere decisioni politiche ponderate e foriere di quel pragmatismo che in questi anni è mancato troppo spesso, abbattendo in questo modo barriere ideologiche oltre che di progresso nel nostro paese.

Nicolò Guicciardi

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