Trilogia delle
battaglie per i valori assoluti (cap. I)
Sono tempi
duri i nostri. Sono tempi duri anche per noi che agiamo invece di perderci in
chiacchiere. Mi concedo una pausa da tutto questo. Ora e ogni tanto sento il
bisogno di perdere tempo e di perdermi in chiacchiere.
E’ che il
mio paese mi pare non colga l’importanza dell’esempio, del resto è stato
abituato così. In Italia le campagne politiche si fanno coi ‘Paroloni’, il
riscontro di questi nella realtà sembra valga molto poco. Del resto nella nazione dei grandi poeti
conta più il fascino, l’illusorio e il fantastico. Il pragmatico, da sempre, fa
meno pubblico. Se esistesse il ‘Manuale del politicante medio all’italiana’
sarebbe probabilmente il libro comico più venduto del continente. Una delle
prime regole sarebbe questa: se si trova in difficoltà nel corso di un
intervista, risponda partendo da un valore assoluto. Poi il resto andrà bene a
tutti.
Esempio.
Domanda:‘Lei
cosa ne pensa delle strade dissestate in Emilia Romagna?’
Risposta: ‘Ma
guardi io credo nell’uguaglianza, ecc…’
Cosa volete
che vi dica? Quando non si hanno risposte precise e concrete da dare, scomodare
principi di civiltà, ‘verità assolute’, diritti umani e cose del genere è
sicuramente molto comodo. E così nella quotidianità italiana, idee deformate e
strumentalizzate come l’uguaglianza sono sempre presenti, sono lì, camminano
con noi per ingrandire il nostro senso etico. Sono portate nelle case dalle televisioni
che trasmettono i migliori dibattiti politici immaginabili, dove un partito ha
aumentato le tasse per la libertà e l’altro non si è ridotto lo stipendio per
onestà. E il bello è che questo è solo
l’inizio del tetro teatrino.
A questo
punto la domanda, anzi le domande sorgono spontanee: ‘Ma noi di tutta questa
moralità abbiamo bisogno?’, ‘Tutta quest’etica non ci darà dipendenza?’
Ci sono certi individui, in Italia, così pieni di diritti umani, che a sentirli
parlare la potevano fare loro la rivoluzione francese e magari veniva anche
meglio. A sentirli parlare. A sentirli parlare. Supponiamo, anche se non ne
sono molto convinto, che quest’armatura di morale ci serva, giusto perché siamo
europei e gli europei sono da sempre un popolo pesante, così pensieroso.
Supponiamo ci voglia. A questo punto, dopo questa strampalata e inconcludente
premessa, devo rivelarvi la cosa che mi da più fastidio. La cosa che mi da più
fastidio è sentire le persone sostenere
che Fare per fermare il declino non ha
nessun senso etico. Non ha nessun senso etico spicciolo e ostentato per
prendere voti, al massimo.
I
rappresentanti di questo partito, infatti, per prima cosa usano l’informazione
per spiegare e istruire sulle questioni economiche, giuridiche e politiche. Lo
fanno anche in modo accademico, usando accurati e indispensabili strumenti,
come la chiarezza e la trasparenza. Con tale metodo puntano alla disillusione
politica degli ascoltatori, combattono i castelli per aria. Questo crea consapevolezza, che da origine a coscienza, che a sua volta partorisce
individui con senso critico e capacità di giudizio, e tale è la base di un uomo
libero, non può essere altra. In aggiunta, le loro posizione economiche
riguardo all’euro, all’Europa e alla politica nazionale hanno come diretta
conseguenza l’assunzione delle proprie colpe e delle proprie responsabilità da
parte del popolo italiano. E’ facile perpetrare il passo falso ideologico dello
scarica barile, che alcuni usano anche per togliersi dagli impicci e distrarre
l’opinione pubblica. Da un giorno all’altro, politiche marce, corruzione,
criminalità e altro non sono stati più i problemi principali.
Molti partiti
fanno cadere la colpa dell’attuale situazione sull’Euro e sull’Europa, ma
questo atteggiamento spinge gli italiani a non assumersi le proprie
responsabilità dando la colpa a fattori esteri. Secondo questa teoria altri
hanno deciso per loro e sono solo vittime di un enorme complotto straniero.
Facendo questo si crea una nazione senza responsabilità, quindi senza la forza
interiore di sopportare il peso delle proprie scelte e quindi senza la
possibilità di scegliere. E’ una schiavitù interiore che, inevitabilmente, si
ripercuote e si ripercuoterà sull’esteriore. Fare per fermare il declino invece
dimostra di voler creare uomini liberi, liberi di scegliere e in grado di
sopportare, supportare e correggere, se è necessario, le proprie scelte. Tutto
questo senza sbandierare parole risonanti. Lo fa col proprio comportamento.
Libertà a colpi di fioretto.
Francesco
Guidorizzi
Come a dire,Ragazzi,sta per finire la cuccagna,sveglianoci.
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