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29 gennaio 2014

4 Peccati da legalizzare: prostituzione, nozze omo, cannabis, eutanasia

Non rubare. Non uccidere. Non pronunciare falsa testimonianza contro il prossimo tuo. Solo tre dei dieci comandamenti dell’Antico Testamento, se violati, sono perseguiti dalla legge italiana. Perché, com’è giusto che sia, non tutti i peccati sono reati. “Date a Cesare ciò che è di Cesare, e a Dio ciò che è di Dio” diceva un pericoloso anticlericale nato quasi 2014 anni fa.

Mettiamo da parte la Bibbia quando parliamo di politica. Atteniamoci da liberali all’idea che la libertà di un individuo si ferma solo quando mette in pericolo o danneggia la libertà altrui. Seguendo questo laico canone, siamo sicuri che in Italia tutte le libertà individuali siano garantite? A mio modesto parere, almeno quattro non lo sono. Quattro peccati fuorilegge che dovrebbero essere legalizzati: prostituzione, matrimoni gay, vendita di droghe leggere ed eutanasia. Cerchiamo con ordine di capire perché, legalizzando, saremmo tutti un po’ più ricchi e molti sarebbero un po’ più felici.

Prostituzione: la libertà di disporre del proprio corpo in sicurezza.

La prostituzione non è forse il “mestiere più antico del mondo”, ma secondo Erodoto risale almeno all’antica Babilonia. Nessuna crisi del settore in vista, la prostituzione sopravvivrà probabilmente anche al ventunesimo secolo. Invece che tentare di proibirla, non sarebbe forse il caso di conviverci, nel modo più civile e sicuro possibile? La prostituzione, che persino nel Medioevo era regolamentata, non ha più regolamentazione in Italia dal 1958: la legge Merlin ne decretò l’abolizione e la chiusura delle “case di tolleranza”. In parole povere, pensando di debellare il problema, si chiusero i bordelli e si gettarono le prostitute nella strada, dandole in pasto alla criminalità organizzata. Per coerenza, si sarebbe dovuto punire prostitute e clienti con pene salate. Invece si decise di punire solo gli sfruttatori. La solita ipocrisia italiana che preferisce chiudere un occhio, piuttosto che prendersi responsabilità da una parte o dall'altra.


Riaprire le “case chiuse” e regolamentare il settore avrebbe diversi vantaggi. Primo, migliorerebbe le condizioni lavorative delle prostitute. Non più costrette a sopportare il freddo e i pericoli della strada, sarebbero sottoposte a controlli sanitari periodici. Ciò garantirebbe anche maggiore prevenzione dalle malattie veneree, a beneficio della salute del cliente. Secondo, rimpinguerebbe le casse dello Stato. Che piaccia o no, la prostituzione è un grande business: secondo la Commissione affari sociali della Camera del 2010 in Italia ci sono settantamila prostitute, 9 milioni di clienti, per un giro di affari di 5 miliardi di euro l’anno. Considerando che secondo il Centro Studi Confindustria, la tassazione sul lavoro complessiva è al 42,3%, dalla prostituzione lo Stato potrebbe racimolare un paio di miliardi l’anno, cioè metà della famosa IMU sulla prima casa. Se non si legalizza, parte di questi soldi continueranno a finire in Svizzera, dove nel Canton Ticino ci sono 400 prostitute in una decina di strutture organizzate; in Germania, dove i siti dei “centri benessere” sono sistematicamente tradotti in italiano; in Austria, dove appena a dieci minuti di macchina dal Friuli, è stata aperta la più grande sexy spa d’Europa. Ma soprattutto, se non si legalizza, la gran parte dei soldi continuerà a finire nelle mani della criminalità organizzata, secondo Transcrime principalmente quella est-europea ed africana. E’ questo il terzo grande motivo per legalizzare: dare un bel pugno nello stomaco ai criminali che ingrassano sulla pelle delle prostitute.


Matrimoni Gay: la libertà di sposare una persona dello stesso sesso.


Dopo secoli di repressione, l’amore  “che non osa pronunciare il suo nome” è finalmente riconosciuto dalle leggi, in forma di matrimonio o unione civile, di tutta l’Europa occidentale. Pardon…di tutta l’Europa occidentale, con un’unica eccezione: l’Italia non osa pronunciarsi in materia. 

 Paesi che prevedono il matrimonio anche per le coppie dello stesso sesso
██ Paesi che prevedono unioni civili
██ Paesi in cui la convivenza non registrata è riconosciuta
██ Paesi con nessun riconoscimento o con una situazione legislativa ambigua
██ Paesi in cui i matrimoni per le coppie dello stesso sesso sono illegali
L’opposizione italiana alle unioni civili ha qualcosa di veramente incomprensibile, se non si conoscesse l’omofobia becera di molti compaesani. Cosa ve ne importa se due persone dello stesso sesso stipulano un contratto tra di loro? Le unioni civili consentirebbero semplicemente a due uomini o due donne di di legalizzare il proprio amore, scambiandosi diritti e doveri: eredità e pensione di reversibilità in caso di morte del coniuge, possibilità di prendere decisioni sulla salute del partner, tutele in caso di separazione, sconti famiglia etc. Sulle unioni civili, chiunque si professi un difensore della libertà individuale, ha poco da obiettare.

Sul matrimonio civile, che porta inevitabilmente alla possibilità di adozione, la questione si complica. Non per le sciocchezze che avanzano i baciapile italiani, tipo “l’omosessualità è innaturale” (in Natura ci sono numerosi esempi di comportamenti omosessuali tra animali, gli uomini non fanno eccezione), “il matrimonio è volto alla riproduzione” (allora vietatelo anche agli etero sterili o che non vogliono figli), “l’omosessualità è una malattia” (di cui però nessun medico è mai riuscito a trovare la cura, nonostante terribili tentativi con elettroshock). Ma perché implica inevitabilmente la possibilità di adottare figli e quindi va ad influenzare la vita di terze persone. Ciò nonostante, sono a favore anche di matrimoni omosessuali ed adozioni, perché ritengo che molte coppie omosessuali sarebbero genitori migliori di molte coppie eterosessuali, perché sempre meglio avere due padri o due madri che ti vogliono bene che nessuno, perché la letteratura scientifica esclude che l’essere figlio di due gay renda i bambini instabili psicologicamente o più indotti a diventare gay (sempre che sia possibile diventare gay).


Vendita di droghe leggere: la libertà di comprare cannabis legalmente.


Lasciamo agli scienziati la diatriba sulla pericolosità delle droghe leggere. Mi limito a dire che la pericolosità dei derivati della cannabis (marijuana e hashish) non sembra superiore a quella di altre “droghe” legali: secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, nel 2013 il fumo ha provocato sei milioni di morti nel mondo, mentre l'Istituto superiore di Sanità ha stimato nello stesso anno in Italia 30mila vittime dell’alcol, trenta volte il numero dei decessi causati da eroina e oppiacei (ben più potenti della cannabis). La cannabis è comunque nociva a livello temporaneo per alcune funzioni cognitive (memoria a breve termine, apprendimento), mentre sugli effetti permanenti di un uso di lunga durata le versioni sono discordanti.


L’uso della cannabis non va incoraggiato, ma siamo sicuri che il proibizionismo aiuti a dissuaderlo? “In God we trust, all others bring data”, amano ripetere gli americani. Ebbene basandoci sui dati, non sembra sia così. Facciamo il paragone tra Italia e Olanda. In Italia, la Giovanardi-Fini punisce severamente la vendita della cannabis equiparandola a quella di cocaina ed eroina: per le vendite di lieve entità, da uno a sei anni di reclusione. Al consumatore italiano possono essere sospesi per qualche mese la patente e il passaporto. Invece in Olanda, dal 1976 è consentita la vendita di cannabis nei coffee shop ai maggiori di 18 anni, non più di 5 grammi a persona al giorno e mai insieme ad alcol. Il consumo non viene ritenuto un crimine, ma è vietato fare pubblicità alla droga. I risultati del confronto sono interessanti. Secondo dati affidabili e imparziali dell’UNODC (Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga), la prevalenza dell’uso di cannabis è maggiore in Italia (ed in aumento) che in Olanda (stabile). Addirittura il doppio più alta in Italia (6,9% contro 3,3%), secondo lo European Monitoring Centre for Drugs and Drug Addiction. Sempre secondo l’UNODC, anche la prevalenza dell’uso degli oppioidi (eroina, morfina…) è maggiore in Italia che in Olanda. A sfatare il mito che la legalizzazione delle droghe leggere porti ad un aumento dell’uso delle droghe pesanti.

La legalizzazione della droga non sembra comportare pericoli di sorta, se adottata seguendo i metodi olandesi e punendo severamente chi guida o commette reati sotto stupefacenti. Anzi, porterebbe diversi vantaggi. Vantaggi sanitari: in Olanda, la qualità della cannabis venduta è controllata dalle autorità. Vantaggi sociali: la legalizzazione della cannabis in Italia darebbe un altro duro colpo alla criminalità organizzata. Vantaggi economici: tassando la vendita, secondo i Radicali, lo Stato italiano otterrebbe 8 miliardi di euro l’anno. La cifra ci sembra esagerata, più probabile che ci si avvicini alle stime che il professore della Sorbona Pierre Kopp  ha calcolato per la Francia: 1 miliardo l’anno per le tasse, e 300 milioni di risparmio per carceri e processi. Aumenterebbero poi anche gli introiti del nostro turismo (quanti ragazzi italiani vanno in Olanda per farsi qualche canna?) e dei nostri “coffee shop”. Infine, la legalizzazione darebbe un po’ di sollievo al nostro sistema carcerario e giudiziario, dato che, secondo il ministro Cancellieri, il maggior numero di detenuti è in carcere per spaccio o produzione di stupefacenti: 23mila su 65mila. In breve, qualche canna allevierebbe un po’ anche i dolori dello Stato italiano.

Eutanasia per malati terminali: la libertà di porre fine alla propria esistenza quando non c’è più nulla da fare.


Io non voglio soffrire, io non ho della sofferenza un'idea cristiana. Ci dicono che la sofferenza eleva lo spirito; no la sofferenza è una cosa che fa male e basta, non eleva niente. E quindi io ho paura della sofferenza. Perché nei confronti della morte, io, che in tutto il resto credo di essere un moderato, sono assolutamente radicale. Se noi abbiamo un diritto alla vita, abbiamo anche un diritto alla morte. Sta a noi, deve essere riconosciuto a noi il diritto di scegliere il quando e il come della nostra morte.

Un anno prima di morire, il novantenne Indro Montanelli scriveva queste parole in una delle sue ultime Stanze sul Corriere. L’eutanasia è un tema molto delicato, ma la libertà di porre fine alla propria esistenza è il diritto ultimo dell’uomo e dobbiamo difenderlo. Sia chiaro, non stiamo parlando di eutanasia per persone sane. Il suicidio assistito che esiste in Svizzera ci pare un’istigazione dello Stato al suicidio, una follia. Il suicidio è una libera scelta, ma lo Stato non deve certo facilitare le persone depresse a perpetrarlo.

Solo nei casi in cui il malato sia terminale ed esprima o, se incosciente, abbia espresso in un testamento biologico la volontà di porre fine alla propria esistenza, lo Stato deve consentire che la morte avvenga nella maniera più indolore possibile. Evitando un’inutile agonia che fa soffrire il malato e la famiglia. Bisogna insomma: 1 impedire che la legge punisca il medico e la famiglia che hanno fatto semplicemente la volontà del malato; 2 rendere il testamento biologico un documento legale e vincolante.


Su queste tematiche, è l’ora che Fare si esprima coraggiosamente. L’articolo è frutto di una mia posizione personale, che mi sembra però in buona parte condivisa da molti Giovani per Fare e dallo stesso Boldrin (rivedetevi le sue risposte ai giovani, dal minuto 44). Sarebbe bello aprire un dibattito ed arrivare presto a dei punti comuni, dettati dal buon senso e non dal pregiudizio.


Enrico Miglino

47 commenti:

  1. d'accordo su tutto tranne che sulle "adozioni gay": le adozioni si fanno per ridare una famiglia a chi sfortunatamente l'ha persa, e sicuramente si tratta di una famiglia con un padre e una madre visto che solo un rapporto eterosessuale può determinare una nascita. Sennò si rischia di avere casi come quello di Elton John che si è letteralmente comprato una vita umana.
    Claudio

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    1. Beh, stabilito che concordo nel dare un punteggio maggiore per l'adozione ad una coppia tradizionale. Credo che NON dare una famiglia sia peggio rispetto a darne una non tradizionale.

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    2. O come il caso di Angelina Jolie che se ne è comprate 6.
      Ah, ma lei è etero.
      L'adozione serve a dare una famiglia a chi non ce l'ha, ma definire famiglia solo quella con "papà e mamma" e riduttivo, oltre che falso (famiglie allargate, famiglie monogenitoriali esistono e sono tollerate, famiglie omogenitoriali esistono, anche se non sono tollerate).
      Bisognerebbe riformare l'intero sistema che regola le adozioni in Italia, anche per le famiglie etero.
      Io sono fondamentalmente d'accordo su tutto, tranne che sul dare un diverso punteggio a famiglie etero e famiglie omogenitoriali.

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  2. Grazie per aver dissipato i dubbi che mi erano rimasti: Fare ha perso definitivamente il mio voto.
    Bye bye.

    francesco

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    1. Mi dispiace Francesco e mi piacerebbe discutere del perché. E' solo un articolo, di un semplice attivista di Fare che non ha la presunzione di imporre la sua linea. Lei è libero di esprimere un'altra opinione e magari di portarla avanti con qualche dato alla mano. Oppure può tapparsi gli occhi di fronte ai numeri e continuare a pensare che lei ha ragione perché ha ragione

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    2. C'è solo da essere contenti che certe persone si allontanino da Fare.

      Claudio

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    3. Sono un aderente e fattivo sin dal settembre 2012, però da cattolico ti dico che dalle mie parti nel movimento siamo in percentuale ragguardevole e se passasse la linea della radicalite saremmo un bel po' a lasciare il movimento. Io consiglio di far scegliere in maniera autonoma su temi così delicati. Già siamo allo 0,5%, non infliggiamoci ulteriori danni.

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    4. vuol dire che nn sei un liberale fino in fondo, liberale nn e solo in economia

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  3. pur essendo d'accordo nel generale mi piacerebbe che chi e' in grado articoli bene i punti per capire meglio. la politica e' piu'che il cosa (che lascio volentieri a popagandisti e demagoghi) il come. Ad esempio legalizzare la prostituzione: se l'intenzione e' rendere liberi i soggetti che intendono prostituirsi dalla criminalita' quali strumenti si pensa possano essere messi in atto per evitare che le prostitute passino semplicemente da un padrone, il pappa, a due padroni cioe' lo stato o il privato piu' il vecchio pappone? come evitare che case chiuse finiscano in gestione a criminali o prestanome?
    sul matrimonio penso debba essere fatto un passo piu' coraggioso ed eliminare quello esistente per sostituirlo con vari contratti matrimoniali a tempo con diversi diritti e doveri a seconda delle esigenze dei contraenti. l'adozione di un bambino non deve essere legata allo stato civile dell'adottante.
    terzo mi piacerebbe stavolta se vi presentaste anche nella circoscrizione asia. sono stanco di annullare schede.

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    1. Credo che il partito che non c'e' non debba essere un clone del partito radicale e quindi i temi etici debbano restare fuori dal programma che a mio avviso deve essere concentrato su temi economici e di riforma della giustizia dello stato e della burocrazia.
      troppe volte i temi etici sono stati usati come scusa per non fare nulla sul resto e per fare partiti di destra che di destra (da un punto di vista economico) non hanno nulla.
      per fare un semplice test basterebbe fare questa domanda: siete d'accordo che la privatizzazione delle poste e di tante altre societa' non e' una privatizzazione? che per privatizzazione si deve intendere la cessione del controllo della societa'?

      Detto questo, sono d'accordissimo con tutto quello che scrive Enrico (Bravo!), con i contenuti, le motivazioni e i toni che mi sembrano molto "moderati", non da "radicale" (non che sia un male, io ho molta simpatia per i radicali) e credo non solo che se ne possa discutere in un partito ma che si debba discuterne e che non ci sia nulla di male ad avere posizioni diverse.
      Ci sono implicazioni sociali ed economiche enormi su questi temi che non possono essere semplicemente eluse.

      Sulla questione, nello specifico, dico solo questo:
      - unioni civili: l'economist 25 anni fa (!) fece una copertina che creo' scalpore: una torta con due sagome di uomini con il titolo: Let Them Marry! (lasciateli sposare) Il servizio spiegava questa posizione con temi puramente economici;
      - eutanasia: nessuno credo voglia obbligare nessuno a scegliere di non farsi piu' nutrire artificialmente o vivere immobili in un letto attacato a dalle macchine. Chiedo e chiediamo semplicemente di avere questa scelta per noi. Sinceramente, almeno su questo punto, non vedo perche' ci debba essere tutta questa controversia. Dio, per chi ci crede, ha creato l'uomo, ma non mi pare che abbia creato le macchine che tengono in vita l'uomo artificialmente per decenni.
      Sugli altri punti non aggiungo altro.

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    2. Sono d'accordo con te su tutto a parte sul fatto che i temi etici devono restare fuori dal programma. Penso che adottando questi punti non saremmo dei cloni dei Radicali, perché il perno del nostro programma rimarrebbe l'abbattimento della spesa pubblica e delle tasse, lo sveltimento della giustizia e della burocrazia. Rimaniamo il partito italiano che ha il programma economico più serio da anni a questa parte. I Radicali poi hanno idee che non condivido tipo l'Esperanto come lingua franca europea (roba da matti) o l'amnistia come soluzione al problema carcerario/giudiziario. E sull'economia non li sento mai parlare.
      Enrico

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    3. Mu Ho, sul presentarsi nella circoscrizione in Asia spero proprio si possa fare. Sul definire bene il "come" di questi provvedimenti hai perfettamente ragione. Con questo articolo ho solo lanciato il sasso su questi argomenti e per adesso ha già fatto molto rumore. Se e quando decideremo di fare di introdurre queste tematiche nel programma, il programma specificherà esattamente i dettagli dei punti e noi li spiegheremo volentieri in un altro articolo. A presto,
      Enrico

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    4. Fuori dal programma. Mi spiego meglio. Io non ho problemi nello stare nello stesso partito con chi non e' d'accordo su uno o piu' dei 4 temi. Affinche' siano nel programma devono essere approvati da tutti o almeno dalla maggioranza. Questa per me non e' una condizione necessaria che qualifica il parito che non c'e'. Condizione necessaria e' invece, a mio avviso, il fatto che TUTTI si convenga sul fatto che la privatizzazione di poste NON e' una privatizzazione.

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    5. E c'hai proprio ragione. Questo blog, nel suo piccolo, c'ha scritto un articolo che spiega tutte le ragioni per cui quella di Posteitaliane non è una vera privatizzazione, e serve a ben poco. Leggi qui http://giovaniperfare.blogspot.it/2014/01/fare-senza-meditare-la-falsa.html

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    6. Non solo non è una privatizzazione, ma non credo sia neppure la prima volta che chiamano privatizzazione la vendita di un pacchetto azionario di minoranza. Vendono l'autoradio e dicono di non aver più la macchina.

      Sui temi etici si può non essere d'accordo, è vero. Però fanno parte della discussione generale politica. I temi etici a volte intersecano quelli economici e quasi sempre quelli legislativi. Il fatto è che vanno affrontati. Non lasciati nel limbo del "non scontentiamo nessuno", che in genere crea più danni che altro. Su questo penso possiamo tranquillamente convenire.

      Enrico, ti dico solo che alle scorse elezioni c'erano pure i 5stelle ;) So che sono pochi voti probabilmente, e non so quali siano i passi per presentarsi in una circoscrizione estera (e i costi eventuali) ma insomma, a me risolverebbe il problema :D

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    7. Mu Ho, cercheremo di farlo sapere ai piani alti :)

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    8. Mu Ho "come evitare che case chiuse finiscano in gestione a criminali o prestanome?" Se ti chiedi questo dovresti anche chiederti come evitare che la criminalità gestisca bar, ristoranti, pizzerie, sale gioco, sale scommesse, e qualunque altro il denaro possa comprare,

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  4. Da giovane ho sostenuto Fare, ho fatto attivamente campagna elettorale e portato voti, tutti ovviamente persi nell'istante in cui ho letto l'articolo. Non c'è nulla di più distante da me dei radicali e a questo punto non vedo che differenze ci possano essere fra Fare i il partito del Radicali. Parlare di non pregiudizi e poi leggere delle così vuote banalità a favore del matrimonio omosessuale è assurdo, e solo propagandistico. Mai stato contrario alle unioni civili, ma il matrimonio e l'adozione è un'altra cosa e non è in vendita.

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    1. Ripeto, l'articolo è solo una mia posizione e nessuna decisione è stata presa in materia. Ripeto, il programma economico è e rimarrà sempre il centro dominante della nostra azione politica. Ma io penso che un partito che ambisce a diventare di massa, deve prendere posizione su tutte le tematiche. Sui punti che ho espresso si può discutere ed arrivare ad un punto di accordo. Se il partito si esprimesse solo a favore delle semplici unioni civili e della legalizzazione della prostituzione sarei più che contento. Sarebbe un passo in avanti

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    2. Che senso ha fare questi balletti, prima si getta un sasso e poi si nasconde la mano? Giannino almeno l'aveva capito che senza voti dei cattolici non si va da nessuna parte, perfino Renzi, che ha il vento in poppa, ha chiarito bene (come Civati del resto, seppur con opposizioni opposte) la sua idea in fatto di matrimoni omossesuali (unioni civili sì, adozioni no). Boldrin è di altro orientamento. Che dire tanti auguri.

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    3. Visto che ha definito vuote banalità le considerazioni nel buon articolo di Enrico Miglino mi piacerebbe sentire dall'anonimo qui sopra delle argomentazioni profonde e non banali sul tema.
      Daniele

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    4. Non sono balletti, si chiama politica. Il blog di Giovani per Fare è un think tank dove esprimiamo le nostre idee per poi magari discuterle all'interno del partito. Non imponiamo nulla a nessuno. Abbiamo voluto innescare una discussione sulle tematiche e ci siamo riusciti (anche troppo). La decisione di quanti, quali e come questi punti saranno assunti dal partito spetta a Boldrin e alla Direzione Nazionale. Sarebbero dei punti aggiuntivi al programma che resta fermamente ancorato sull'economia. Siamo per la libertà in ogni campo

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  5. Giovani di FARE complimenti continuate con questa chiarezza su tutti i temi perché un partito che si rispetti non cerca di prendere tutti i voti possibili o immaginabili ma crea una propria identità e una propria coerenza politica.

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    1. Grazie, ci rincuora il tuo commento. La chiarezza è fondamentale e stiamo cercando di farne uno dei punti di forza del gruppo. Perderemo un po' di quello 0,5% che abbiamo? Forse, ma stiamo andando a caccia del 99,5% che non abbiamo

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    2. Certo la chiarezza è un punto di forza ma a questo punto che differenza c'è fra Fare e i radicali? Tanto vale che vi uniate, no?

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  6. Alcuni temi etici sono rilevanti a livello economico (ricerca, prostituzione, droghe) quindi è giusto che se ne occupi anche fare. Il matrimonio è meno rilevante da quel punto di vista. Non vedo questa uguaglianza coi radicali (unirsi ai radicali, quali? sono milioni) che fanno della questione etica il loro unico punto di programma in pratica.

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  7. perche' lo stato deve forzosamente entrare in ambiti privati? Perche' si deve far carico della morale dell'individuo? Perche' deve vietare compulsivamente ogni iniziativa privata o tassarlo fino a tenderla allo spasmo? Diciamo piuttosto che lo stato deve attenersi solo allo stretto indispensabile.. siamo iperregolati in ogni dove.. che problemi sono questi? Rientrano nella sfera morale e intima dell'uomo giusto ? Allora lo stato non ci deve mettere becco, dovrebbe regolare e invece non e' e mai sara' in grado di farlo correttamente.

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  8. Sono l'anonimo del 30 gennaio 2014 14:33 (non mi sono firmato e non posso editare il messaggio). Mi chiamo Marco comunque.

    Ho definito vuote banalità quelle espresse sul matrimonio omesessuale perché lo sono, sono luoghi comuni un po' qualunquisti. Il matrimonio non è un semplice contratto fra privati, ma un'istituzione plurimillenaria che sicuramente è cambiata durante i millenni e i secoli, ma che è sempre rimasta alla base della società. Perfino nell'antica grecia dove l'omosessulità non era tollerata ma praticata apertamente al punto tale che l'amore supremo era quello considerato fra uomo e uomo non si è formata un'istituzione che comprendeva un matrimonio omosessuale, il matrimonio è sempre stato fra un uomo e una donna (come anche la lingua indica). Inoltre far credere che sia tutto semplice e che gli studiosi siano tutti concordi lo trovo alquanto disonesto la realtà è che non ci sono ancora dati sufficienti e che gli studi finora fatti sono risultati o contradditori o metodologicamente orientati (in un senso o nell'altro). Le unioni civili sono un'altra cosa e credo che nessuno in Italia sia contrario a legiferare per colmare il gap di diritti anche per le coppie dello stesso sesso.

    Sulla droga, citare dei dati (che presumo siano veri) è un conto, estrapolare quello che si vuole dai dati è un altro. Posto che anch'io penso che per una canna non si debba finire in carcere e che il proibizionismo tout court non sia una soluzione, dov'è il nesso fra proibizionismo e aumento dell'uso di droga, dove è scritto o argomentato? Il fatto che in America a ognuno sia permesso di portare con se un arma non mi pare abbia ridotto il problema delle armi, e dubito che una ulteriore liberalizzazione li aiuti in tal senso.

    Un post scontato, banale, e che non entra nei variegati problemi che ognuno di questi quattro "peccati" pone, salta ogni problema a piè pari, forse perché incapace di coglierne la complessità, tutti gli altri, che magari qualche problema osano ancora porselo, sono, nell'ordine: ipocriti e beceri omofobi. Se questa è la gioventù...

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    1. Sui figli adottivi per i gay, mi sono affidato alla American Psychological Association che monitora da anni tutte le ricerche scientifiche in materia. Se lei ha fonti più attendibili, me le faccia presente. Il paragone con le armi in America non ha fondamento: io non sono per legalizzare completamente lo spaccio e di tutte le droghe. Parlo di cannabis, in posti controllati, in dosi controllate come in Olanda. Anche in Italia le armi sono legali, ma in maniera controllata. Se fossero completamente illegali le armi, la situazione come sarebbe? Non ci sarebbe forse uno spaccio anche di armi? Il mio articolo sarà scontato e banale, però vedo che lo ha letto tutto. Mi fa piacere

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    2. Il problema è che sarebbe quasi impossibile trattare qui il tema, non solo per la logistica di un commento, ma anche perché né io né lei siamo del settore e il fatto di aver letto dei libri in materia non mi trasforma ipso facto in un esperto. Da quanto ho potuto leggere negli anni, la cosa indubitabile è che la scienza sia ben lungi dall'essere concorde sull'argomento e la cosa non mi sorprende perché in questi casi non stiamo parlando di scienza esatta e anche i ricercatori possono essere soggetti a ideologia. Le potrei citare diversi studi e lei altrettanto e così via.

      Qui c'è un bell'articolo di Repubblica che cita e critica (da ambo le parti) diversi studi e se leggerà l'articolo, avrà modo di vedere che la giornalista non è certo prevenuta, anzi: http://ovadia-lescienze.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/09/27/gay-adozioni-e-scienziati-col-comunicato-facile/

      Qui invece avevo iniziato a raccogliere delle fonti attendibili circa la scienza e l'omosessualità: http://www.fermareildeclino.it/forum/topic/omosessualita-e-scienza

      Ho definito banali le sue posizioni perché presentano il tutto come monocolore, chiaro, senza dubbi, mentre la reltà, come sempre, è estremamente più complessa, variegata e non facilmente incasellabile.
      Marco

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    3. Caro Marco,
      io ho espresso la mia opinione che non ha presunzione di essere verità: sulle adozioni ho detto che io personalmente la penso così e ho elencato le ragioni per cui la penso così. Ho poi invitato alla fine a cercare un punto di incontro all'interno del partito, le semplici unioni civili ad esempio. L'articolo che lei mi ha postato è molto interessante e spero che lo abbia letto tutto. Perchè ha ribadito che l'American Psychological Association registra tutti gli studi in materia da anni (dal 2004) e l'unico studio degno di nota che va controcorrente è di un'università che riceve sostanziose donazioni dai conservatori repubblicani (anti-gay, anti-aborto anti-tutto). Sul fatto che i figli di gay possano incontrare problemi sono d'accordo, ma non per colpa dei genitori, per colpa della società che li vede come diversi.

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    4. Certo che l'ho tutto l'articolo, e infatti ho detto che è critico da ambo le parti. E ho scelto appositamente quello perché più vicino ai quelli che penso possano essere alcune sue visuali. So cosa pensa l'APA in merito, ma d'altra parte i numeri rimangono comunque insufficienti. La giornalista ha comunque l'onestà intellettuale di dire che le cose non sono chiare e invita alla prudenza in merito ad affermazioni "la scienza dice". Lei dice di non avere la verità in tasca ma intanto chiama chi la pensa diversamente becero omofobo.

      Non vedo poi che punto di incontro ci possa essere visto che l'UDC con Casini si è detto non contrario alle unioni civili intese come contratti privati onde colmare il gap di diritti civili per le coppie omosessuali. Oramai non mi risulta che ci siano partiti contrari in tal senso, che sia la lega, forza italia o il nuovo centro destra.
      Marco

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    5. Perchè deve travisare le mie parole? Ho detto che ritengo che ci siano in Italia molti beceri omofobi ed è per questo che siamo così lenti a far approvare un provvedimento di pura civilità come quello sulle unioni civili. Il signor Alfano si è da poco gloriato di averle bloccate, Berlusconi continua a fare battute sui gay... Per il resto, non penso che chi la pensa diversamente da me sia un becero omofobo, non l'ho mai detto

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    6. Alfano si è appena gloriato di aver bloccato un emendamente di SEL che nella legge contro l'omofobia prevedeva l'istituzione del MATRIMONIO omosessuale. Io credo che i ritardi siano dovuti più ad una ipocrisia e una ideologizzazione sui temi, rendendo tutto pretestuoso, più che ad una omofobia presunta.

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    7. Alfano ha anche stoppato Renzi sulle unioni civili: "prima la famiglia". Comunque ha ragione, è tutta ideologia. Ci manca un po' di buon senso pragmatico

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  9. Al di la delle convinzioni personali, penso che le argomentazioni addotte possano solo far pedere voti a FARE.
    Detto questo alcune considerazioni oggettive (sulle soggettive potrei scrivere un libro) che dimostrano quanto sia faciel ad un ipotetico avversario politico controbattere:
    -prostituzione: non riusciamo a controllare il lavoro illegale dei laboratori cinesi che abbiamo sottocasa. Ci illudiamo che la prostituzione riusciamo a controllarla? Il problema della prostituzione non e' la prostituzione in se', ma il traffico umano che c'e'. Si risolverebbe meglio aprendo le frontiere e tutti i migranti, cosi nessuno deve prostituirsi per avere una vita in un paese "civile". Non mi sembra che ci siano prostitute padovane a catania, perche' non hanno bisogno di migrare.
    -droghe: non riusciamo ad evitere le stragi per guida in stato di ubriachezza. Immaginarsi se anche liberalizziamo le droghe leggere.
    -matrimoni omosessuali: perche' viene escluso il matrimonio poligamo (anche omosessuale)? Che diritti minori hanno i poligami di quelli degli omosessuali? Allora se si vuole portare avanti il matrimonio omosessuale bisogna portare avanti anche quello poligamo, perche' non si sono argomentazioni contrarie, se si parte dallo stesso ragionamento.
    -eutanasia: trovare una soluzione ad un problema che non e' ben definito non ha senso. Definiamo bene cosa e' vita. Ci sono studi di scienziati atei (o per lo meno agnostici), che fanno intuire che esiste una consapevolezza che sta al di fuori del corpo. Invio tutti a fare un po' di ricerca. Sappiamo veramente quali sono le conseguenze dello staccare la spina?
    Detto cio', FARE ha molto probabilmente per un gia' ex tesserato e fattivo.
    Nicola

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    1. Non riusciamo a fare nulla, quindi non facciamo nulla. Bel ragionamento per fermare il declino

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    2. Certo che non riusciamo a fare nulla, perche' governare non e' parlare ad una platea di studenti, ma convincere dei parassiti statali a fare quello che gli dici tu, sapendo che sono semi intoccabili e sapendo che ti possono boicottare ogni giorno. Forse un colpo di stato sarebbe meglio.
      O forse, come un paese civile dovrebbe fare, bisognerebbe ricostruire un'Italia ripartendo da insegnare i principi che ci sono nella Costituzione. Tutto il resto e' di piu' per il momento.
      Nicola

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  10. concordo su tutto tranne sui matrimoni Gay! non sono un baciapile come dite voi ma comunque ritengo che debba rimanere nella sfera privata!!
    potrei concordare su una tutela civile ( anche se ad oggi vi sono tutti e dico tutti gli strumenti legislativi per tutelare il proprio partner) ma allora è necessario darlo anche a quelle persone ( non necessariamente coppie, potrebbero essere anche fratello e sorella o due amici) che vivono insieme.
    per il matrimonio sono assolutamente contrario come per le adozioni! che che ne diciate i figli nascono dall'unione carnale di un uomo ed una donna ( tranne che uno dei due abbia delle problematiche mediche ed allora ci si affida all'aiuto della medicina) e io non sono nessuno per scegliere di privare un bambino di una delle due figure, perchè uomo e donna non sono uguali ( e non interpretatelo nell'ascendente negativa), un uomo ha comportamenti, modi fare modi di ragionare diversi da una donna, ed è proprio questo il bello, io sono un po mio padre ed un po mia madre, io assomiglio nei comportamenti a mio padre ma con mitigazioni derivanti dal modo di ragionare e pensare di mia madre.......
    per il resto concordo su tutto, legalizzerei la prostituzione e liberalizzerei l'Eutanasia per malati terminali, sulla cannabis dovrei ragionarci meglio, e valutare i pro ed i contro

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  11. Ma tra tutte le motivazioni che si possono esprimere su argomenti come legalizzazione degli stupefacenti o la prostituzione, proprio da qualcuno di FARE deve arrivare quella di allargare la base imponibile?

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    1. Ah questa è bella...non vogliamo allargare la base imponibile, stia tranquillo. Vorremmo che i vizi fossero tassati come tutto il resto dei prodotti (e vorremmo tassarli poco), per contribuire in piccola parte a tagliare drasticamente la tassazione sulle imprese, sul lavoro, le accise sulla benzina etc. Le sembra un'idea così folle?

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