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20 gennaio 2014

PrefeRenzi?

Arriva oggi presso la segreteria del Partito Democratico, la presentazione della bozza di quella che dovrebbe essere la prossima legge elettorale, chiamata Italicum dal segretario democrat Matteo Renzi all'indomani del tanto discusso incontro con Silvio Berlusconi.

I caratteri fondamentali proposti nell'Italicum sono un premio di maggioranza che oscillerebbe tra il 53 e il 55% per la coalizione che raggiunga il 35% delle preferenze, soglie di sbarramento fissate rispettivamente all'8% per i partiti che corrono da soli, 12% per le coalizioni e 5% per i partiti singoli all'interno di una coalizione. Infine, liste bloccate composte da un minimo di 4 ad un massimo di 6 candidati in circa 120 circoscrizioni. Qualora poi nessuna coalizione raggiunga il 35% fissato come soglia di ottenimento del premio di maggioranza, si procederà ad un secondo turno tra le due coalizioni più votate per decretare il vincitore.

È bene quindi ragionare e fare qualche riflessione su questo modello di legge elettorale. Incominciamo col dire che le discussioni sul premio di maggioranza e sulle soglie fissate per ottenerlo, alimentate dal presidente del PD Gianni Cuperlo, sono puro ostruzionismo visto che i parametri di governabilità in modo stabile per una legislatura sono garantiti dal doppio turno e l'eccessiva frammentazione viene tamponata da un premio di maggioranza molto elevato, forse anche troppo.
Legittime invece le critiche alle liste bloccate anche se brevi, da parte di Fratelli d'Italia, Sinistra Ecologia e Libertà e Popolari per L'Italia , che come il Porcellum rischiano di compromettere gravemente ogni meccanismo di accountability, sicuramente attuabile al meglio con collegi uninominali e un sistema maggioritario. 

Le liste bloccate quindi impedirebbero con ogni probabilità, supponendo che il PD adotti il meccanismo ormai consolidato delle primarie per scegliere i candidati in ogni lista, a tutti gli eventuali elettori liberali e di centrodestra di potersi scegliere i rappresentanti, poiché il "paladino dei liberali" Silvio Berlusconi non è certo rinomato per l'utilizzo frequente del suddetto strumento di selezione dei candidati. 
Per chi si sente liberale e tendenzialmente favorevole alla democrazia interpartitica, è quindi consigliabile affidarsi a forze alternative a FI.


Nicolò Guicciardi

P.S. Un abbraccio alla mia gente ancora cosi sofferente per calamità naturali causate e accentuate dall'incuria umana. Quando voteremo ne terremo senza dubbio conto

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