
Il
gruppo della famiglia Agnelli ha quindi ultimato ieri l'altro l'acquisto del
restante 41,5% del gruppo statunitense ancora in mano a VEBA TRUST per una
somma pari a 4,35 miliardi di dollari. La prima tranche da 3,65 miliardi di
dollari verrà divisa in due parti: la prima pari a 1,7 miliardi sarà versata da
Fiat già al closing dell'operazione mentre la seconda , che ammonta a 1,9
miliardi consterà in un'erogazione straordinaria a tutti i soci VEBA da parte
di Chrysler Group. La seconda parte del pagamento consisterà invece inquattro
ulteriori versamenti annuali, pari a 700 milioni di dollari sempre da parte di
Fiat.
Commentando
quindi l'operazione nel suo complesso, viene da affermare che le strategie
applicate da Marchionne hanno portato il gruppo torinese ad ottenere il massimo
risultato con il minimo sforzo in termini di costi, tutto sommato moderati se
pensiamo a quanto Daimler e il fondo Cerberus avevano sborsato tempo fa per
l'acquisto dell'80% del gruppo di Detroit (rispettivamente 36 miliardi e 7,4
miliardi di dollari).
Altra,
ma non certo trascurabile, questione riguarda il possibile destino del gruppo
Fiat in Italia, ora che Marchionne ha ottenuto il possesso della totale
liquidità di Chrysler.
Ci
si chiede infatti se ora il nostro paese
diventerà solamente un polo periferico per quanto riguarda la produzione
industriale e gli investimenti che negli Stati Uniti per svariate ragioni, una
su tutte la pressione fiscale sul lavoro, sono senza dubbio agevolati, oppure
se anche Fiat Italia possa trarre beneficio da una possibile, ma ancora non
certa, quotazione in borsa del gruppo Chrysler che potrebbe far recuperare una
discreta liquidità.
Nel
primo caso, se Marchionne "tradirà" il bel paese, le responsabilità
sono certamente da imputare sia ad una casa automobilistica ben poco
riconoscente verso uno Stato italiano che ha sempre provveduto a oliarne i
meccanismi anche in situazioni societarie molto precarie, sia allo Stato stesso
che avrebbe potuto evitare sin dalla notte dei tempi , di intervenire coi soldi
dei contribuenti in soccorso di un'azienda in crisi.
Queste
quindi le possibilità che si presentano dopo questa rilevante operazione
finanziaria; Marchionne presenterà ad Aprile il piano industriale di Fiat e
allora sapremo di più.
Nicolò
Guicciardi
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