Pagine

27 gennaio 2014

Innocenti evasioni

Dopo qualche giorno di assenza, il "fatto" del giorno ritorna in grande stile, parlandovi dell'avvenimento che una settimana fa ha scosso la cronaca e l'opinione pubblica capitolina.
La facoltosa signora Angiola Armellini, erede della nota famiglia di imprenditori edili romani  è indagata dalla Guardia di Finanza, insieme ad altre undici persone tra consulenti finanziari e commercialisti, per avere nascosto al fisco una somma pari a 2 miliardi di euro che sarebbero stati distribuiti in molteplici conti esteri.

L'imprenditrice romana era inoltre in possesso di ben 1243 immobili non dichiarati ed era l'amministratrice di una complessa rete societaria, costruita secondo la logica delle "scatole cinesi", che sarebbe stata utilizzata per nascondere gran parte del capitale in paesi a regime fiscale molto più leggero e vantaggioso di quello italiano.

Come premessa, è giusto ribadire che Angiola Armellini deve assolutamente pagare per ciò che ha commesso, se confermato dallo svolgimento delle indagini. Anche per giustizia e rispetto nei confronti dei tartassati medi, non abbienti quanto l'imprenditrice capitolina, immortalati tre giorni fa a fare file bibliche agli sportelli per pagare la mini IMU.
In secondo luogo, è opportuno collegare quanto accaduto, con certe affermazioni, o forse sarebbe più opportuno chiamarle "sparate", di ben noti politici. In numerosi talk show e nella precedente campagna elettorale, si è sentito appunto il classico refrain che elogiava un non specificato imprenditore per essere "il maggior contribuente d'Italia" nonostante abbia una condanna definitiva per evasione fiscale, non proprio pari a 100 euro.

Chi vi scrive ritiene assolutamente beceri e irrispettosi questi fraintendimenti, nei confronti sia di quegli imprenditori e lavoratori autonomi che, seppur subissati da innumerevoli balzelli, li pagano tutti fino all'ultimo centesimo con zero tutele in caso di perdita del lavoro, sia di quei dipendenti che le tasse le pagano per forza di cose poiché decurtate a monte dallo stipendio. Il consiglio che viene da indirizzare verso l'attuale governo è quello di abbassare le tasse sul lavoro in modo da rendere credibile la lotta all'evasione di cui tanto si parla in questi anni.



Nicolò Guicciardi

Nessun commento:

Posta un commento