Pagine

9 aprile 2014

Def , speriamo bene !

 
Dopodomani approderà al vaglio del parlamento il cosiddetto Documento Economico Finanziario presentato ieri dal governo Renzi a palazzo Chigi.
Molti sono i punti che fanno ben sperare in una svolta che , sicuramente non è definibile come radicale , ma senza dubbio potrà avere un discreto impatto.
La mazzata che arriverà alle banche , attraverso il raddoppio della pressione fiscale sulle plusvalenze derivanti dalla rivalutazione delle quote di Bankitalia che schizzerà al 26% , è senza dubbio la manovra che godrà di maggiore popolarità tra l'opinione pubblica. Questa servirà essenzialmente a finanziare il taglio di 6,7 miliardi sull'Irpef del 2014.
Riguardo ciò , è bene precisare ai lettori meno attenti e più smemorati , che tale taglio dell'Irpef nasce dalla discussissima rivalutazione delle quote che tanto fece scalpore e generò una bagarre pesantissima alla Camera dei deputati . I grillini quindi affermerebbero che il taglio dell'Irpef è coperto, in soldoni , " dai soldi nostri" usati per rivalutare Bankitalia e non da quelli delle sempre privilegiate banche.
Vi sono però anche aspetti maggiormente positivi , quali una spending review firmata Carlo Cottarelli , che una volta giunta a regime nel 2018 potrà permettere un discreto risparmio di 38 miliardi di euro , senza per altro effettuare tagli "lineari" alla Tre-Monti ed in secondo luogo , altro punto saliente sarebbe quello che porterebbe alla dismissione di quote di aziende pubbliche quali Poste ed Enav e di innumerevoli società partecipate , nonchè i tagli agli stipendi dei manager pubblici , bandiera politica di Fare per Fermare il Declino , il cui tetto è fissato su quello del Presidente della Repubblica.
Nel complesso insomma , si intravedono intenti dallo spirito liberal democratico da parte del presidente del consiglio Matteo Renzi e del suo governo che incontrano fondamentalmente due ostacoli non poco rilevanti. Il primo riguarda essenzialmente la fumosità e incertezza nel riuscire a mandare in porto le seguenti manovre senza ostacoli , anche da parte di minoranze dello stesso Partito Democratico ed il secondo , fatto salvo che l'ex sindaco gigliato riesca nei suoi intenti , riguarda poi l'effettiva distribuzione efficiente di tutte le risorse economiche recuperate da spending review e affini.
Strada che si rivela quindi lunga e tortuosa , ma che se verrà percorsa nella sua totalità potrebbe consacrare definitivamente Matteo Renzi come lo statista del decennio.

Nicolò Guicciardi

1 commento:

  1. E' un'azione questa,al di la,di chi sono i soldi,che fà sicuramente sperare,come esprime l'articolo.E,se è valutato positivamente dai GIOVANI di FARE,significa,che questo terremoto di RENZI sia positivo.pertanto auguri,

    RispondiElimina