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12 febbraio 2014

Il maialino si fa una canna

La notizia di oggi , passata in secondo piano viste le turbolenze che martellano il governo presieduto da Enrico Letta , riguarda la dichiarazione di incostituzionalità, da parte della consulta della Corte Costituzionale, della legge Fini-Giovanardi in materia di sostanze stupefacenti datata anno 2006.
Tale provvedimento equiparava sostanzialmente il consumo delle droghe leggere quali cannabis o hashish a quello delle droghe pesanti come eroina e cocaina. Rientra quindi in vigore la legge precedente a questa in materia di regolazione del consumo di droghe, ossia la Jervolino-Vassalli che prevedeva invece un trattamento diverso in base al tipo di stupefacenti consumati.
Tralasciando il discorso inerente alla possibilità di combattere o meno il consumo di sostanze stupefacenti, che genererebbe senza alcun dubbio notevoli polemiche visti gli orientamenti ideologici che ognuno di noi legittimamente ha, è doveroso però indicare quali sono stati gli esiti effettivi seguiti all'entrata in vigore della Fini-Giovanardi.
È un dato di fatto che il sovraffollamento delle carceri abbia senza dubbio avuto un incremento importante dovuto alla non remota possibilità, per chi consumava uno spinello o deteneva un valore non certo elevato di grammi di sostanze stupefacenti considerate "leggere", di finire in carcere.
Allo stato attuale quindi vi sono circa 10.000 persone che possono usufruire a loro favore dell'esito della sentenza di oggi da parte della consulta.
Grande soddisfazione si è levata dalle file del Partito Democratico da parte di Livia Turco che parla di fine di una legge a suo dire scellerata e, come ovvio, un ondata di disappunto si leva da alcuni esponenti del centrodestra, primo fra tutti lo stesso Carlo Giovanardi.
Chi vi scrive invece prova anch'egli disappunto, ma per il fatto che per l'ennesima volta la legittimità di un provvedimento che non può essere certo considerato irrilevante venga decretata a distanza di otto anni dalla Corte Costituzionale il che, dopo la dichiarazione di incostituzionalità di parti del Porcellum, è sintomo di una politica totalmente inerme ed elefantiaca quando si tratta di prendere decisioni.
Naturalmente , giusto per menzionare anche la notizia principale odierna, nemmeno se Matteo Renzi si mettesse a guidare un governo da una maggioranza raccogliticcia e "multicolor", si riuscirebbe ad avere un'efficacia decisionale, che sarebbe in ogni caso costellata di limitazioni, di un esecutivo guidato da una sola parte politica

Nicolò Guicciardi

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