Pagine

20 febbraio 2014

Fare in strada

Cosa si fa il sabato mattina, dopo una lunga e faticosa settimana di studio e lavoro? Si sta a letto fino a tardi? Ci si gode in poltrona l’inizio del famigerato week end? Noi di Fare di Bologna no!
Ecco che potete trovare, lungo Via dell’Indipendenza, tra il musico di strada e la caldarrostaia, il banchetto dei volontari di Fare, armati della petizione “Non più alto del Colle”.

La prima frase che ho sentito partecipando ad uno dei banchetti?

“Altro che Fare...bisognerebbe SPARARE per fermare il declino!”
Risposte simili, più o meno cruente, si alternano durante tutta la mattinata. Il malcontento per la strada si respira distintamente. Un attivista in una mattina accumula una quantità smisurata di occhiatacce, sguardi di sufficienza, risposte serrate di chi rifiuta anche un volantino o troppo poco serrate di chi si sfoga per l’inettitudine della politica e la situazione del paese.
Spiegare che noi, al Governo, non siamo nemmeno saliti è piuttosto inutile, forse perché la gente è stufa di ascoltare opinioni altrui o ricette di presunti sapienti e almeno lì, in piazza, vuole dire la sua.
Lungo le vie dei cittadini le giustificazioni dei piani alti non hanno valore, i paroloni che imperversano sui giornali o in televisione sono nudi e indifesi di fronte alla vita reale: inquietudine e delusione ti arrivano dritte in faccia, e l’impatto non è morbido.

Tuttavia in un contesto generale così poco roseo gli episodi positivi acquistano una maggiore significatività ed è incoraggiante vedere che nonostante la diffidenza iniziale tramite il dialogo si riesce a trasformare l’atteggiamento infastidito dei passanti in uno interessato, merito anche dell’ampia condivisibilità dell’iniziativa “Non più alto del Colle” che sembra quasi firmarsi da sola per le strade.

Esporsi con un banchetto è essenziale per due motivi, che vanno da quelli più strategici per il nostro movimento volti a prendere fisicamente la visibilità che non abbiamo, a quelli umani. Metterci la faccia, spiegare perché crediamo in questo progetto pone l’attenzione su quello che dovrebbe essere il tema focale della politica: le persone. E sono infatti le persone protagoniste dei nostri sabato mattina, persone come i cittadini, come i volontari-amici al nostro fianco, come noi stessi.

E per concludere... Sapete cosa può fare davvero la differenza in un banchetto? La presenza dei giovani. Perché ad un ragazzo è più difficile dire di no o scrollare la testa, un ragazzo è capace di dare fiducia, destare interesse e dimostrare che non è mai tardi per fare qualcosa.

Per dirla con una frase della Thatcher:
I giovani non dovrebbero essere inattivi. Gli fa molto male.”



Chiara Bastianelli

1 commento:

  1. I giovani, dentro e fuori di sè, sono il motore di tutto, perchè sono ancora in contatto coi loro sogni: unica vera energia dell'Uomo.

    RispondiElimina