Pagine

25 dicembre 2013

Stabilità, castello di carte in terra sismica


È stata approvata ieri l'altro anche al Senato una legge di stabilità che sembra lasciare in sospeso gli elementi che forse interessano maggiormente le famiglie e le imprese italiane.

Vediamo quindi di analizzarla nei suoi punti più salienti. La mole complessiva di questa manovra è aumentata, come era prevedibile, nel corso dell'iter parlamentare ed ammonta ora a un complessivo di 15 miliardi di euro. È inoltre previsto un incremento delle entrate pari a 2,1 miliardi prevalentemente a carico del settore finanziario.

A gioco fermo restano presenti ancora alcuni importanti nodi da sciogliere che danno una sensazione di palpabile mancanza di coraggio da parte del Governo Letta nell'affrontare tematiche calde che se prese di petto potrebbero effettivamente sciogliere il nodo gordiano in cui il paese si trova, prime fra tutte una spending review dagli obiettivi ambiziosi, ma i cui dettagli arriveranno solo a primavera e la riduzione della pressione fiscale che dovrebbe essere attuata grazie all'utilizzo di un fondo alimentato dai proventi della lotta all'evasione portata avanti grazie ad un accordo con la Svizzera per quanto riguarda il rientro dei capitali, che da adito a molti dubbi sulla reale fattibilità e non risulta per nulla scontato , e dalla stessa revisione della spesa.

Altre questioni da definire sono la tassa sui servizi (TASI) , di cui non sono ancora state precisate le aliquote e le eventuali detrazioni, e il capitolo casa su cui il Governo dovrà rimettere le mani con un decreto d'urgenza in seguito all'ingresso della legge di stabilità in Gazzetta Ufficiale.Insomma , lasciandosi andare ad un paragone goliardico , che rende però bene l'idea vista la provenienza territoriale dello scrivente, la stabilità del bilancio statale in questo periodo assomiglia molto a quella degli edifici puntellati nei centri storici emiliani colpiti dal sisma.


Nicolò Guicciardi

Nessun commento:

Posta un commento