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20 dicembre 2013

Non vi "azzardate"...


Nel decreto “salva Roma” riguardante gli enti locali, presente nella legge di stabilità in attesa di essere approvata alla Camera, balza oggi agli occhi un emendamento che ha già cominciato a far discutere aspramente. Stiamo parlando del provvedimento per cui verrebbero tagliati i trasferimenti ai comuni che tentano di combattere il vizio del gioco, tramite norme restrittive in materia, siccome genererebbero minori entrate per l'erario.

Asprissime e pesanti sono state le polemiche da parte del segretario del PD Matteo Renzi, che ha  definito questo emedamento una “porcata” che il suo partito bloccherà assolutamente, e del presidente della regione Lombardia, il leghista Roberto Maroni che parla di “comparsa degli spot elettorali di certi partiti e parlamentari, non appena si tratta di fare cassa”.
Proviamo ora ad analizzare il problema più nel dettaglio e cerchiamo di fare qualche riflessione a riguardo. La ludopatia nel nostro paese è da considerarsi una vera e propria piaga che comporta costi sociali molto elevati, pari all'incirca a sette miliardi di euro. Pare quindi di assistere ad una generale impotenza dello Stato verso le pressioni delle lobby del gioco. Come non ricordare infatti il condono di due miliardi e mezzo da parte del Governo Letta per quanto riguarda le imposte non versate dalle dieci principali società che in Italia controllano le slot machine.

Risulta quindi quanto mai assurdo, dopo che si applica una pressione fiscale già cosi gravosa per i cittadini, constatare un fine lucrativo anche su tale tipo di dipendenza che specialmente in un periodo di crisi economica come quello che stiamo attraversando, rende ancora più problematica la situazione di molte famiglie italiane.



Nicolò Guicciardi  

1 commento:

  1. non credo siano solo gli introiti dalle tasse sul gioco il problema. il problema sono le strettissime connivenze dei singoli politici, familiari e partiti con le lobbies stesse. o se ne vanno tutti, o niente può cambiare

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