Renzi parla e tutti sono in
religioso silenzio. Renzi ce l'ha fatta un'altra volta: ha messo d'accordo Berlusconi,
Alfano (che nicchia sulle liste bloccate, ma molto più probabilmente aspetta la
conta dei voti alle europee) e Scelta civica. Ha perso l'appoggio di parte del
proprio partito, ma tanto quelli sono i dalemiani/bersaniani di ferro che non
si convertono neanche sulla via di Damasco...ops, di Firenze!
Bravo Renzi! Grande Renzi! Ma...
Ma c'è un problema: siamo d'accordo che ''il posto fisso è monotono'' è una frase altamente opinabile e qualcuno aggiungerebbe malinconicamente ''magari vivessi nella monotonia!'' eppure questa legge elettorale rischia di monotonizzare il Parlamento. In che senso?
Facciamo due conti:
Dall'ultimo sondaggio presentato in
televisione questa sera (20/01/2014 a Piazzapulita su La7) queste sono le
intenzioni di voto degli italiani:
Partito
Democratico..................33,0%
Movimento 5
Stelle...................21,0%
Forza
Italia................................20,0%
Nuovo
Centrodestra....................5,5%
Lega
Nord...................................3,5%
Unione di Centro.........................2,5%
Sinistra e
Libertà.........................2,0%
Fratelli
d'Italia.............................2,0%
Scelta
Civica...............................1,0%
Altri
partiti..................................9,5%
Totale intenzionati a votare.........61%
Astenuti.......................................24%
Indecisi........................................15%
Spicca il dato del PD saldamente in
testa in solitaria oltre i trenta punti percentuali. Ma quel 33,0% non è in
termini assoluti, bensì in termini relativi, pertanto se mettiamo in termini
assoluti i risultati sarebbero:
Partito
Democratico..................20,13%
Movimento 5
Stelle...................12,81%
Forza
Italia.................................12,20%
Nuovo Centrodestra....................3,05%
Lega
Nord...................................2,14%
Unione di
Centro.........................1,53%
Sinistra e
Libertà.........................1,22%
Fratelli
d'Italia.............................1,22%
Scelta
Civica...............................0,61%
Altri
partiti...................................5,80%
Astenuti..........................................24%
Indecisi...........................................15%
Oh, finalmente abbiamo una migliore
idea di quali sono le proporzioni vere della rappresentanza politica in Italia
perché calcolata in termini assoluti. Improvvisamente vediamo che il numero
degli astenuti è sorprendentemente maggiore di quello di qualsiasi altro
partito, paradossalmente nonostante ci vogliano far credere che le maggioranze
sono nette e preponderanti e soprattutto coagulate attorno ai tre partiti
maggiori, nonostante ciò scopriamo che il vero partito che vincerebbe le
elezioni è quello dell'astensione, è il partito di quelli che nell'offerta
politica che sembra essere tanto varia non sono rappresentati da nessuno. Tra
l'altro vince con un distacco di ben 4 punti percentuali.
Facciamo una seconda
considerazione: se sommiamo agli astenuti il dato degli altri partiti abbiamo
come risultato un imbarazzante 29,8% di persone che non sono rappresentate
dall'attuale offerta politica parlamentare. Facciamo un ultimo calcolo, e qui
si chiarisce dove voglia andare a parare il discorso: sommiamo al numero degli
astenuti e a quello dei micropartiti, alias partiti extraparlamentari,
il valore in termini assoluti di tutti i partiti non raggiungono in termini
relativi, non dico la soglia dell'8% come se andassero da soli alle elezioni,
ma la soglia del 5% ipotizzando che si
apparentino e si presentino alle elezioni dentro ad una coalizione. Il risultato, mirabile dictu,
schizza al 36.505% che è ben oltre una volta e mezzo (1,813 per la precisione)
il numero dei votanti di quello che, secondo il sondaggio, è il primo partito
d'Italia e la cosa inquietante è che il dato è in crescita. La domanda che si pone adesso è
vogliamo proprio perseguire questa strada per cui se non vendi le tue idee (e
anche qualcos'altro) a Berlusconi, D'alema o Renzi, per citarne alcuni, non hai
possibilità di avere nemmeno un rappresentante di opposizione?
E' vero che la microframmentazione
ha portato ad un sacco di problemi in Parlamento di instabilità politica sia
del Governo sia del Parlamento stesso che nell'opinione dell'italiano medio si
è trasformato in una palude al posto che essere il centro e il motore dell'attività
dello Stato. Ma questo è un problema della legge
elettorale o dei politichetti da quattro soldi che nel ricatto politico ci
sguazzano e che soprattutto noi italiani non riusciamo a evincere dalla classe
dirigente del Paese? E' un problema di forma o di
sostanza? Se è un problema di sostanza la cui risoluzione viene demandata alla
legge elettorale allora dobbiamo essere consci che stiamo dando una valenza
morale alla legge. È compito della legge elettorale valutare a priori quali
idee abbiano più diritto di sedere in Parlamento o il suo compito è meramente
di essere uno strumento tecnico per stabilire, date determinate scelte di voto,
chi deve governare e chi deve avere una rappresentanza anche se non
determinante per la tenuta del Governo e chi deve stare all'opposizione?
La risposta pare ovvia, eppure una
legge elettorale con questo tipo di soglie non deve e non può risolvere un
problema, oserei dire, strutturale perché non è il suo compito, ma soprattutto
non garantisce un ricambio partitico efficiente. Con questa legge elettorale si
afferma che ci sono partiti, e quindi idee, migliori degli altri solo perché è
capitato storicamente che in questa situazione assolutamente contingente, e
incostituzionale, si trovano a sedere in Parlamento questi partiti con queste
maggioranze già consolidate. Cioè si calcificano questi partiti e questo
establishment garantendo loro un monopolio o, meglio, un oligopolio
monopolistico e aconcorrenziale che però nei numeri di fatto non hanno.
Con questa legge elettorale si
santifica il principio del più forte che per sbaglio, per meriti non suoi
(perché della storia del Pd e antesignani si può dire tutto, ma non che la
bilancia del merito penda dalla parte positiva, prova ne sia la situazione di
declino in cui ci troviamo oggi) si è trovato in posizione dominante. Il che è
prepotenza, non democrazia.
Che ci debba essere un limite
all'ingresso e un minimo di coagulazione è indubbio, ma non è compito della
legge elettorale risolvere questo problema tagliando le funi della nave
politica e lasciando sulla banchina chi non è salito in fretta e furia
svendendo qualsiasi cosa pur di avere un biglietto.
L'unico passo in questo senso è
stato fatto, strano a dirsi, da Veltroni quando decise, cosa poi rimangiata
subito per tenersi buoni gli ex e i post comunisti, di andare al voto da solo,
sapendo di perdere, ma sfidando a fare lo stesso. Quella è la via politica ad
un bipolarismo vero e non qualcosa di artificiale come quello imposto dalla
legge elettorale.
Da ultimo non mi è chiara una cosa: sarà l'ora tarda, sarà che sono tonto, ma
non capisco perché una soglia del 5% non permetta il ricatto da parte dei
partiti minori nei confronti del governo. E questo sia nel caso di una
maggioranza con 53% dei seggi sia nel caso più roseo di 55% di seggi, per me resta
un mistero matematico inspiegabile.
Fabrizio Venturini
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