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26 marzo 2014

Siete dei provinciali...ma forse avete ragione!

 


Proprio in questi giorni si sta discutendo nell'aula parlamentare di Montecitorio un altro dei provvedimenti che caratterizzano la rapidità decisionale dell'attuale governo, e in particolar modo di chi lo presiede , che tanto ci era mancata in questi anni.
Stiamo appunto parlando del disegno di legge presentato dal sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio , riguardante l'abolizione delle province.
I lettori dotati di buona memoria senz'altro ricorderanno il polverone che era scoppiato alcuni mesi fa quando si parlò dapprima di accorpamento e poi di cancellazione delle province. Addirittura si ebbe il bizzarro caso del presidente della provincia di Treviso che gridò ad un vero e proprio golpe.
Facendo quindi qualche riflessione su ciò che sta accadendo in questi giorni , forse non pare il caso di estremizzare la cancellazione delle province ad un golpe , ma pensandoci bene il provvedimento di Delrio dovrebbe essere indirizzato ad enti come le regioni.
Sia chiaro , è assolutamente necessario un decremento del numero delle province (non se la prendano coloro che provengono dal Medio Campidano od Ogliastra , giusto per citarne alcune) , ma è pur vero che se si vuole far valere sul serio il principio di sussidiarietà , per il quale i cittadini devono rivolgersi all'ente locale più "vicino" a loro, viene da pensare che il mantenimento delle regioni non sia l'ideale essendo queste in pratica delle grandi ASL (80% del bilancio riguarda la sanità, ndr) e sorgenti di debito pubblico lontane dalle esigenze dei cittadini.
Prendendo ad esempio la regione di chi vi sta scrivendo, ossia l'Emilia Romagna , è legittimo pensare che forse l'alluvione recente sarebbe potuta avvenire con minor probabilità se l'AIPO (agenzia interregionale fiume Po) fosse un ente provinciale. Non è forse più agevole monitorare i corsi d'acqua della provincia di Modena piuttosto che quelli dell'intero bacino idrografico regionale?

Nicolò Guicciardi

2 commenti:

  1. non è che si risolvano i problemi IT, eliminando regioni o provincie, ma la distanza fra stato e cittadini eccessiva.... ma..... ma i cinque gradini che stanno fra stato e cittadini lo sono altrettanto. es stato, regioni, provincie, comuni, cittadini. l'ultima arrivata mi sembra la meno opportuna. questo pensiero è in linea con quello di Gucciardi ottavio

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