In questo articolo ho deciso che mi
spoglierò della classica imparzialità e moderazione che di solito utilizzo
nello scrivere i miei brevi articoli. Questo perché domenica scorsa si è tenuto
a Firenze il secondo congresso nazionale di Fare per Fermare il Declino in cui
ho avuto l'onore di ricoprire il ruolo di delegato nazionale per la mia
regione, l' Emilia Romagna.
Alla vigilia del congresso nella città
gigliata potevano presentarsi alcuni spiriti maligni e ombre. Il partito
infatti si presentava sulla carta come depauperato in termini di consensi, che
secondo i sondaggi più recenti ammontano allo 0,5% rispetto al 1% del post
elezioni politiche, e orfano di svariate adesioni di membri confluiti nella
nuova associazione di Alleanza Liberaldemocratica per l'Italia (ALI) che
attualmente è posta sotto l'egida della ex presidentessa di Fare nel periodo
post- Giannino, Silvia Enrico.
Per fortuna invece, l'aria che si è
respirata era di straordinario entusiasmo e dibattito molto costruttivo tra i
due concorrenti al ruolo di coordinatore nazionale del partito, l'uscente
Michele Boldrin e lo sfidante Corrado Rabbia.
Un'ampia maggioranza ha confermato il
coordinatore uscente che, a mio avviso , con la sua mozione "Oltre
Fare" ha scelto una strada che merita di essere percorsa poiché più
coraggiosa e colma di voglia di mettersi in gioco per costruire un vero polo
liberale alternativo a tutto il panorama politico e, perché no, che si
allontani decisamente dalla ormai tanto vituperata "vecchia
politica".
Altri due spunti rilevanti meritano di
essere presi in considerazione. Il primo riguarda il rinnovo della Direzione
Nazionale che ora può esprimere spunti e slanci forse più innovativi ed
efficaci considerando il mix importante tra nuovi innesti giovani come Giuseppe
Carteny, David Cioccolo, Frederic Gebhard e Valeria Viara che andranno ad
amalgamarsi con l'esperienza dei "cavalli di razza" come Tonelli, De
Blasi e Bertazzoli, giusto per citarne alcuni.
La seconda questione che mi rende
felice, riguarda l'elezione per acclamazione dell'imprenditore Santo Versace a
presidente dell'Assemblea Nazionale di Fare. Assieme a Boldrin e alla sua verve
comunicativa, i due andranno a formare una sorta di Giano Bifronte con il compito
di accrescere i consensi di Fare ogni qualvolta si presenteranno in televisione
, ormai un mezzo di fondamentale importanza per quanto riguarda la
comunicazione politica . Questo potrebbe essere un importante segnale del fatto
che l'articolo che scrissi, riguardante un possibile ritorno di Oscar Giannino
e della necessità di un comunicatore carismatico all'interno del partito, ha
ricevuto l'attenzione giusta aprendo una questione importante risoltasi con l'acclamazione
di un personaggio comunque di spicco e mediaticamente "rompighiaccio"
come Versace.
Ora il partito proverà la febbre con le
elezioni europee che, nonostante l'eterogeneità della lista in cui correrà,
saranno un trampolino di lancio decisivo per testarne i consensi.
A presto fattivi, e darsi da Fare!
Nicolò Guicciardi
Nessun commento:
Posta un commento