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13 marzo 2014

Un congresso per ricominciare

In questo articolo ho deciso che mi spoglierò della classica imparzialità e moderazione che di solito utilizzo nello scrivere i miei brevi articoli. Questo perché domenica scorsa si è tenuto a Firenze il secondo congresso nazionale di Fare per Fermare il Declino in cui ho avuto l'onore di ricoprire il ruolo di delegato nazionale per la mia regione,  l' Emilia Romagna.

Alla vigilia del congresso nella città gigliata potevano presentarsi alcuni spiriti maligni e ombre. Il partito infatti si presentava sulla carta come depauperato in termini di consensi, che secondo i sondaggi più recenti ammontano allo 0,5% rispetto al 1% del post elezioni politiche, e orfano di svariate adesioni di membri confluiti nella nuova associazione di Alleanza Liberaldemocratica per l'Italia (ALI) che attualmente è posta sotto l'egida della ex presidentessa di Fare nel periodo post- Giannino, Silvia Enrico.
Per fortuna invece, l'aria che si è respirata era di straordinario entusiasmo e dibattito molto costruttivo tra i due concorrenti al ruolo di coordinatore nazionale del partito, l'uscente Michele Boldrin e lo sfidante Corrado Rabbia.

Un'ampia maggioranza ha confermato il coordinatore uscente che, a mio avviso , con la sua mozione "Oltre Fare" ha scelto una strada che merita di essere percorsa poiché più coraggiosa e colma di voglia di mettersi in gioco per costruire un vero polo liberale alternativo a tutto il panorama politico e, perché no, che si allontani decisamente dalla ormai tanto vituperata "vecchia politica".

Altri due spunti rilevanti meritano di essere presi in considerazione. Il primo riguarda il rinnovo della Direzione Nazionale che ora può esprimere spunti e slanci forse più innovativi ed efficaci considerando il mix importante tra nuovi innesti giovani come Giuseppe Carteny, David Cioccolo, Frederic Gebhard e Valeria Viara che andranno ad amalgamarsi con l'esperienza dei "cavalli di razza" come Tonelli, De Blasi e Bertazzoli, giusto per citarne alcuni.

La seconda questione che mi rende felice, riguarda l'elezione per acclamazione dell'imprenditore Santo Versace a presidente dell'Assemblea Nazionale di Fare. Assieme a Boldrin e alla sua verve comunicativa, i due andranno a formare una sorta di Giano Bifronte con il compito di accrescere i consensi di Fare ogni qualvolta si presenteranno in televisione , ormai un mezzo di fondamentale importanza per quanto riguarda la comunicazione politica . Questo potrebbe essere un importante segnale del fatto che l'articolo che scrissi, riguardante un possibile ritorno di Oscar Giannino e della necessità di un comunicatore carismatico all'interno del partito, ha ricevuto l'attenzione giusta aprendo una questione importante risoltasi con l'acclamazione di un personaggio comunque di spicco e mediaticamente "rompighiaccio" come Versace.

Ora il partito proverà la febbre con le elezioni europee che, nonostante l'eterogeneità della lista in cui correrà, saranno un trampolino di lancio decisivo per testarne i consensi.
A presto fattivi, e darsi da Fare!


Nicolò Guicciardi


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