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15 marzo 2014

L'ALDE può vincere solamente grazie all'Italia

Titolo alquanto coraggioso. Preciso subito: l'ALDE può vincere grazie all'Italia nel senso che può restare la terza forza europarlamentare (impossibile raggiungere PPE e PSE). Perchè? Ce lo dicono gli ultimi sondaggi. Proviamo a dividere l'Unione Europea in quattro blocchi: blocco nordico, blocco occidentale, blocco orientale e blocco meridionale.

Nel blocco nordico collochiamo Gran Bretagna, Svezia, Finlandia, Danimarca, Irlanda, Lituania, Lettonia ed Estonia. In questa area il PSE (Partito Socialista Europeo) sembra nettamente prevalere, soprattutto perchè gli elettori di centrodestra si dividono equamente tra PPE (Partito Popolare Europeo) ed ECR (Conservatori e Riformisti Europei), senza dimenticare gli euroscettici della EFD, molto ben radicati soprattutto su suolo britannico. Paradossalmente qui l'ALDE trova la maggior percentuale di suoi elettori: in Danimarca è addirittura la prima forza politica. Sarà la mentalità nordica, sarà la tradizione liberale, ma la percentuale dell'ALDE arriva ben al 13%.

Spostiamoci ora un po' più a sud: ecco il blocco occidentale, formato da Germania, Francia, Olanda, Belgio e Lussemburgo. L'area europea più popolata, quella che attribuisce più seggi al Parlamento Europeo. Qui il PPE vince, con una situazione contrapposta a quella nordica: sono infatti le sinistre ad essere divise in modo abbastanza netto tra PSE, GUE (Sinistra Neocomunista) e Verdi Europei. Non dimentichiamo il temibile Front National di Marine Le Pen, che a quanto pare si schiererà nel Gruppo degli Indipendenti: la nostra unica speranza è che gli euroscettici restino divisi e non facciano fronte unico, ve li immaginate Grillo e Le Pen a braccetto mentre distruggono anni e anni di integrazione europea? Io no, perchè farò di tutto per impedire la loro vittoria! Comunque, tornando a noi, nell'area occidentale l'ALDE raggiunge l'11%: ringraziamo il Benelux, memore dell'ottima azione politica di Guy Verhofstadt (già Presidente del Consiglio in Belgio dal 1998 al 2008 e nostro validissimo candidato alla Commissione Europea).

Avanziamo ad est, nel blocco orientale: Polonia, Romania, Ungheria, Repubblica Ceca, Austria, Bulgaria, Slovacchia. Questi paesi, tranne l'Austria che è diventata ahimè ormai una roccaforte euroscettica (dico ahimè perchè la considero un po' la mia seconda casa, mi dispiacerebbe perderla), hanno tutti vivo il ricordo dell'esperienza sovietica e una forte tradizione cristiana: sono perciò i conservatori di vari colore a prevalere, tra PPE, PSE ed ECR. Qui l'ALDE ha raggiunto in pochi anni il 9%, grazie alla politica di europeismo convinto. D'altronde non si vuole cadere ancora una volta nella rete russa: lo Zar è alle porte, domenica si prenderà la Crimea...

Infine arriviamo a sud: Spagna, Portogallo, Grecia, Crozia, Slovenia, Cipro e Malta. E noi. Il PPE e il PSE se la giocano in questo blocco, con la GUE e gli Indipendentii che sfiorano il 15%. Una visione catastrofica. E l'ALDE? Se volete dormire sogni tranquilli, smettete di leggere. Altrimenti continuate.
Avete deciso di guardare in faccia alla realtà: l'ALDE, nel blocco meridionale, arriva complessivamente a malapena allo 0,5%. Non sono bastati i bravissimi Watson e i Verhofstadt a cambiare la situazione. Siamo la vergogna del liberaleuropeismo. 

Dobbiamo fare qualcosa. Per "noi" non intendo più i vari partiti liberali che ho e abbiamo cercato di unire in questi mesi, utilizzando tutti i mezzi a nostra disposizione, ma noi, elettori della base, persone semplici senza incarichi ufficiali, spinti avanti semplicemente dalla grande passione politica riformista e dalla voglia di cambiamento radicale. L'Italia, il più grande paese dell'Europa Meridionale, deve passare dalla condizione di fanalino di coda al quella di luminoso faro di liberalismo.


Daniel Baissero

1 commento:

  1. grazie Daniel, molto utile questo tuo pezzo!State scegliendo qualcuno di voi per candidarlo alle europee?

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