Tranquilli,
non ce l'ho con voi, e non vi sto nemmeno chiedendo di farlo sul serio,
seriamente parlando non converrebbe, né a me che scrivo né a voi che leggete. Il
motivo del titolo è piuttosto semplice: andando a rovistare negli articoli
passati - attività molto utile per pararsi dalla schizofrenia di taluni
predicatori - ho ritrovato quelli sul famoso rapporto Mediobanca. Ebbene sì:
saremmo dovuti fallire il 22 Dicembre…ma evidentemente non è successo.
La storia
è sostanzialmente questa: a giugno Mediobanca Securities ha fatto circolare tra
i sui clienti un report a firma di Antonio Guglielmi in cui si analizzava la
differenza di rendimento tra titoli di pari scadenza a rischio ristrutturazione
e non, e di conseguenza si avanzavano alcune proposte di aggiustamento. Secondo
Guglielmi tale scostamento sarebbe stato un potenziale indicatore del
"rischio fallimento" dell'Italia. Il 22 dello stesso mese usciva
quindi un'esclusiva del Fatto Quotidiano. L'articolo di Stefano Feltri era tutto sommato equilibrato, si limitava a riportare il contenuto
del rapporto rimanendo nel suo ambito e non sconfinando mai in predizioni
catastrofiche. Il titolista invece non l'ha pensata allo stesso modo e ci siamo
beccati una prima (prima!) pagina che a caratteri cubitali evidenziati in rosso
diceva:
Avete
capito? L'Italia è in bancarotta. O almeno questo sarebbe dovuto accadere entro
sei mesi a partire dal 22 Giugno 2013. Cominciamo a contare, 22 Giugno + sei
mesi = 22 Dicembre. Al diavolo, il fattaccio è successo proprio mentre ero in
fila per pagare i regali di Natale e la cassiera non si è nemmeno degnata di
comunicarmelo.
Ora si
potrebbe dire: "ma dai, cerca di capire, FQ non intendeva bancarotta in
quel senso, poi nell'articolo…" no, le parole sono importanti: se un'affermazione esprime un'eventualità
incerta tale deve rimanere, pure nei titoli. Non provateci nemmeno a trasformare probabilità in
certezza e viceversa. Anche perché poi è quest'ultima che la gente percepisce
maggiormente: lo dico per esperienza personale essendomi dovuto sorbire a suo
tempo discorsi come "ma sì, siamo in default, lo dicono pure fonti
autorevoli.." (immaginatevi il vostro interlocutore col sorrisetto
soddisfatto di quello che lui sì la sa lunga). Per non parlare di quanto si è
scatenato poi sulla stampa e su internet, da chi si limitava a riportare lo
scoop fino a chi lo usava per elucubrare il fallimento certo, o per gridare
agli speculatori alle porte. Sorvoliamo. E’ una pagina triste della nostra
storia, anche se poi il tanto parlare è stato così significativo che oggi nessuno
manco se lo ricorda, sorprendente eh?
Purtroppo non
finisce qui. In Italia, il sottobosco di aspiranti Nostradumbass (definizione
di Noah
Smith: Nostradamus che fa predizioni al limite della fessaggine, dumbass) è
vasto. Il principe dei Nostradumbass è BG, Beppe Grillo. Ecco alcune delle sue
predizioni:
- Marzo
2013, intervistato
a Focus afferma: "Ai vecchi partiti do ancora sei mesi e poi è
finita, a quel punto non riusciranno più a pagare né le pensioni, né gli stipendi
pubblici". I sei mesi sono passati da un bel pezzo e pensioni e stipendi
sono ancora al loro posto. Allora BG quella volta ha detto una cosa vera o
falsa? Lascio a voi.
- fine
Aprile 2013, intervistato
a Bild annuncia: "L'Italia in autunno va in bancarotta […] Fra
settembre e ottobre finiranno i soldi e sarà difficile pagare pensioni e stipendi".
Ancora, settembre e ottobre sono passati e nulla, non sì è avverata la
previsione di BG.
-
tralascio quelle vaghe e indefinite, il volenteroso ne trova a bizzeffe, e non
toccano solo il default dell'Italia, a volte toccano pure l'INPS, che secondo
il nostro tra tre-quattro anni non sarà più in grado di pagare le pensioni. Buffo
che a fronte di questa situazione disastrosa BG prometta di erogare un reddito
di cittadinanza, usando appunto le presunte plusvalenze dal taglio delle
pensioni alte.
- vi
lascio invece il gusto di rimanere in trepida attesa del "verificarsi"
della prossima: a novembre il blog di BG ha ospitato un'intervista de
lantidiplomatico.it a Pitchard in cui si prevede il collasso
dell'Italia nel 2014 (scadenza golosa dato che a maggio ci saranno le
elezioni).
Che dite,
speranza di indovinare a forza di ripetere il tentativo o macabra strategia
della tensione?
Lasciamo
BG e passiamo a Loretta Napoleoni: era novembre 2011 e doveva presentare un
libro. Allora il nostro paese avrebbe dovuto seguire le
sorti della Grecia entro Natale (2011) o Pasqua (2012). Ma non
preoccupatevi, Loretta aveva pure la soluzione giusta: ritirare tutti i soldi
dai conti corrente e stare cash
fino a marzo. Per non fallire sarebbe servita una manovra da 800 miliardi: una patrimoniale
per garantire la metà del debito pubblico nelle mani degli italiani, tassando
al 5% l'1% più ricco che detiene il 45% della ricchezza totale (pensavo che
quel 45% fosse detenuto dal 10%, non dall'1%), cioè 70 famiglie (no, scusate,
l'1% della nostra popolazione sono circa 600.000 persone, stando a lei ognuna
di queste famiglie sarebbe composta da 8500 individui). I conti non tornano,
però questa è un’altra storia.
Ma si sa,
costoro il default lo vogliono, sia per mancanza di altri argomenti validi, sia
perché il marketing macabro attira sempre (apocalisse Maya docet), sia perché
stanno replicando la strategia di BS del nemico esterno. Intanto noi vediamo di
stare alla larga da certi figuri e di ricordare le cialtronerie che vanno
raccontando. Purtroppo, anche persone più stimate, del calibro di Roubini, ci
si sono lanciate a capofitto: "E' sempre più chiaro che il debito pubblico
italiano è insostenibile ed ha bisogno di una ristrutturazione ordinata per
prevenire un default disordinato" a Novembre 2011.
Salvo che a marzo diceva cose leggermente
discordanti.
Mi fermo
qui, la lista è interminabile e dopo un po' risulterebbe pure noiosa. L'economia
non è tirare a indovinare la data in cui si verificherà un dato evento,
piuttosto è studiare le dinamiche del sistema in cui siamo immersi e cercare di
capire le leggi che lo governano. D'altronde facciamo un esempio: cosa vi
aspettereste da un ingegnere? Che vi spieghi il funzionamento della macchina
che guidate o che venga a prevedere giorno e ora del prossimo guasto? Ecco, se
gli chiedete la seconda vi ride in faccia. Peggio ancora se gli chiedete
previsioni banali e vaghe: ricordate che l’analogo di “Siamo in default anche
se nessuno ce lo viene a dire, è solo questione di tempo” è “la macchina che
guidate si guasterà prima o poi”. Inutile, non serve a niente se non ad avere
la soddisfazione immeritata di rinfacciare un “io l’avevo detto”.
Tirando le somme: il mondo è pieno di
casualità statistiche e fatti inevitabili e risaputi. Ma gli uomini sono pieni
di pregiudizi, la necessità dell'illusione di capire, ed il bisogno di credere
nei saggi. Puoi approfittare di questi due fatti e diventare un saggio
rispettato senza dover mai studiare seriamente. Bella vita, quella del
Nostradumbass.
ma l'italia è fallita a novembre 2011!
RispondiEliminacome si può fallire 2 volte?
E questo chi l'ha detto? Uno di quelli sopra o un'altro che mi son dimenticato di menzionare?
EliminaLeonardo P.