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23 aprile 2014

Il caso Gebhard: il seme della nuova Europa

La prima volta che ebbi modo di parlare con Frederic fu lo scorso febbraio, in occasione di un aperitivo informale organizzato da alcuni membri lombardi del gruppo Giovani per Fare presso la storica Trattoria Toscana di Milano. A dire il vero, essendo uscito tardi dall'ufficio, riuscii a malapena a fare una breve apparizione all'appuntamento, limitandomi a presentarmi al gruppo per poi congedarmi immediatamente.
Frederic disse che sarebbe venuto con me e così, dopo aver salutato i presenti, si diresse con me e con Elvis verso l'esterno del locale. Elvis, razza labrador retriever, pelo nero, sguardo vigile, è il fedele ed inseparabile compagno di Frederic, che da 9 anni lo accompagna instancabilmente in tutte le sue avventure.

Ricordo che pioveva a dirotto sul pavè di Corso di Porta di Ticinese e che, in quel momento, stavo pensando che il metodo più conveniente per raggiungere Porta Garibaldi mettendomi al riparo dalla pioggia, fosse prendere un tram per Porta Genova per poi, da lì, fare il resto della tratta sfruttando la metropolitana.
"Verso dove vai?" gli chiesi.
"Verso il Duomo." rispose secco.
La direzione era quella opposta alla mia, ma pensai che avrei potuto deviare il percorso e camminare per qualche centinaia di  metri con lui, svoltando verso Sant'Ambrogio prima di imboccare via Torino.
"Andiamo dalla stessa parte." Conclusi.

Durante quella passeggiata, durata poco più di cinque minuti, procedendo lentamente affiancati dalle magnifiche Colonne di San Lorenzo, ricevetti una inestimabile lezione di vita. Dopo qualche imbarazzato scambio di battute sulle condizioni atmosferiche avverse, Frederic sfruttò una circostanza che ci accomuna, vale a dire il fatto di essere entrambi giuristi, per raccontarmi brevemente la sua storia. "Non so se conosci il caso Gebhard. Ecco, l'avvocato Gebhard è mio padre."
"Ma certo!" Nonostante, in effetti, il suo cognome non mi suonasse totalmente estraneo, fino ad allora non ero riuscito a mettere a fuoco il motivo di tale vaga familiarità: qualsiasi studente della facoltà di giurisprudenza che abbia affrontato in modo serio l'esame di "Diritto dell'Unione europea", ricorderà senz'altro che la normativa italiana di recepimento della direttiva 77/249/CEE in materia di libera circolazione dei servizi tra gli Stati membri, di cui alla l. 9.2.1982, n. 31, ha impegnato la Corte di Giustizia europea nella nota sentenza Gebhard: la controversia traeva origine dalla vicenda dell’avv. Gebhard, nazionalità tedesca, il quale, dopo aver lavorato per un certo periodo di tempo all’interno di uno studio legale di Milano, decideva di aprire un proprio studio presso il quale collaboravano anche professionisti italiani. Dopo qualche tempo, Gebhard veniva sottoposto ad un procedimento disciplinare avviato dal Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano per violazione dell’art. 2, 2° c., l. n. 31/1982 che stabiliva che l’avvocato straniero che intendeva prestare servizi in Italia non poteva stabilire nel territorio della Repubblica né uno studio né una sede principale o secondaria.
La Corte di Giustizie europea, pronunciandosi in ultima istanza sul caso, diede ragione all’avv. Gebhard, rilevando l’incompatibilità della disciplina summenzionata con quanto disposto dalla direttiva 77/249/CEE, in quanto il divieto di aprire un proprio studio configgeva con la possibilità per il cittadino comunitario di prestare liberamente i propri servizi all’interno dell’Unione europea.

Gli chiesi allora se anch'egli, come il sottoscritto, aveva terminato gli studi e stava accingendosi alla professione, percorrendo il faticoso cammino della pratica forense. Sospirò. "Purtroppo, il mio percorso di studi, che ora è ripreso e che sto portando avanti, compatibilmente con i miei innumerevoli impegni, ha subito una brusca interruzione poco dopo il mio ventesimo compleanno, quando persi la vista a causa del diabete. Inizialmente, questa disgrazia ha rappresentato un ostacolo ai miei progetti ma, ben presto, mi sono rimesso in carreggiata e sono ancora più carico di prima. Diversamente da te, tuttavia, non credo di voler intraprendere la professione, vorrei, invece, portare avanti la battaglia di mio padre per un'Europa più unita scendendo direttamente in campo, in politica."
Il tono estremamente pacato, e tuttavia assolutamente fermo, convinto, deciso, con il quale aveva appena espresso le sue volontà, lasciava trapelare una determinazione disarmante. Provai per un istante ad immedesimarmi in lui, a ripercorrere mentalmente le sofferenze e le avversità che aveva dovuto patire, cercando di immaginare il coraggio e la forza d'animo che gli erano state necessarie per uscirne vittorioso, ma si rivelò uno sforzo superiore alla mia capacità di immaginazione.
Dunque, lo salutai e me ne andai per la mia strada con una disposizione d'animo nuova, contagiato da tutta quella forza interiore, pieno di energia, sprezzante della pioggia fastidiosa e del vento nemico che soffiava contro il mio piccolo ombrello, quasi non fossi reduce da una interminabile giornata di lavoro.

In occasione del Congresso Nazionale di Fare - Per Fermare il Declino, tenutosi a Firenze il 9 marzo 2014, Frederic è stato eletto membro della Direzione Nazionale del partito, con un vasto consenso. Il Congresso è stata la sede in cui si è cristallizzata formalmente la decisione del nostro partito di partecipare alla competizione elettorale in vista delle europee del 25 maggio e ho pensato che sarebbe stato senz'altro di buon auspicio portare nell'organo direttivo un giovane, dotato di una forza di volontà così straordinaria, e che serbasse nell'animo il sogno di lottare per un'Europa più forte e più coesa.

È presto giunto, dunque, il momento in cui Fare - Per fermare il declino, schieratosi, assieme ad altri partiti di stampo liberaldemocratico, nella coalizione ALDE, guidata dal fiammingo Guy Verhofstadt, ha deciso di indire le primarie per proporre i suoi candidati nella lista Scelta Europea. Il metodo iperdemocratico attraverso il quale è stata regolamentata la partecipazione alle primarie permetteva a chiunque fosse dotato di buona volontà e di un buon curriculum di candidarsi. L'unica limitazione, di natura soggettiva, era costituita dalla precisazione che ciascun candidato avrebbe dovuto provvedere personalmente al finanziamento della campagna elettorale, essendo le casse del partito tutt'altro che in esubero.
Scendere in campo in prima persona, lottare per un'Europa più unita, fronteggiare il sentimento nazionale di sfiducia nei confronti dell'Unione e della moneta unica, opporsi al proliferare dei politici e dei nuovi sedicenti economisti che proclamavano l'uscita dall'euro come soluzione della nostra crisi... di fronte a questo scenario, memore delle parole che Frederic mi aveva rivolto durante il nostro primo incontro, ero consapevole del fatto che non avrebbe resistito standosene a guardare o limitandosi a coordinare le attività del partito dalla Direzione Nazionale.

Ed infatti, dopo qualche incertezza, legata essenzialmente alle difficoltà connesse alla necessità di autofinanziarsi la campagna elettorale, Frederic ha annunciato la sua partecipazione alle primarie europee di Fare - Per Fermare il Declino, in qualità di candidato per la circoscrizione Nord-Ovest.
Il 4 aprile 2014, dopo tre giorni di votazione, i risultati non hanno lasciato spazio alle interpretazioni: Frederic Gebhard era il candidato della circoscrizione Nord-Ovest con il maggior numero di voti (737), con un distacco netto rispetto ai restanti partecipanti (me compreso).

Frederic Gebhard, classe 1980, nato a Stoccarda, padre austro-tedesco, madre italiana, con il suo sangue mitteleuropeo incarna al meglio lo spirito di Scelta Europea: crede in un'Europa federale, meritocratica, orientata verso l'armonizzazione economica, oltre che monetaria, tesa verso l'integrazione culturale e politica, oltre che legislativa; Frederic Gebhard crede in uno spazio comune in cui tutti i membri possano davvero sviluppare un percorso di crescita che consenta ad una nuova Europa, libera e forte, di affacciarsi al mondo ed al mercato con una nuova dignità.
Utopia? Frederic, citando Mandela, risponderebbe: "Un vincitore è semplicemente un sognatore che non si è mai arreso."


David Mascarello


2 commenti:

  1. OTTAVIO AI GIOVANI DI FARE E AL TITOLARE DELL'ARTICOLO :

    E' commovente questa presentazione di un candidato,d'istinto lo voterei anche io,solo che voterò un candidato del mio vicinato o prossimo a questo e se il mio candidato avrà scelto a sua volta questo, lo giudicherò positivamente.

    Perche? il mio referente lo posso conoscere (ed eventualmente richiamare all'ordine pena il
    voto-delega-)! quelli in Sicilia li lascerò ai Siciliani e così via.

    Saranno poi, gli eletti dagli eletti, fino alla direzione del partito. Questo, poi farà come riterrà opportuno scegliere i vari candidati a livelli superiori.

    Tutto questo, per lanciare la mia proposta di legge elettorale,senza aspettare le proposte,che non faranno mai gli attuali Votati-Delegati,tutti tesi a seguire, quello che fanno gli altri stati EU e non solo prendendo da tutti il peggiore di tutti.
    dist ottavio

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